Scoperta: immigrati rubano la pensione degli italiani

“Gli immigrati pagano le pensioni agli italiani”, diceva Tito Boeri, allora presidente dell’Inps e fratello dell’archistar Stefano Boeri (indagato nell’inchiesta sull’urbanistica a Milano e imputato per turbativa d'asta e false dichiarazioni per il caso della Biblioteca europea).… pic.twitter.com/lbTExlLKYu

— Francesca Totolo (@fratotolo2) July 25, 2025

“Gli immigrati pagano le pensioni agli italiani”. Questa frase, pronunciata anni fa da Tito Boeri, ex presidente dell’Inps e fratello dell’archistar Stefano Boeri – indagato per l’inchiesta sull’urbanistica a Milano e imputato per turbativa d’asta e false dichiarazioni nel caso della Biblioteca europea – è diventata il simbolo di una narrazione insostenibile. Oggi, la Guardia di Finanza smantella questa favola con un’operazione che svela una truffa da 1,5 milioni di euro, mettendo a nudo un sistema marcio che drena risorse pubbliche a favore di finti imprenditori e parassiti.

A Roma, i finanzieri hanno sgominato una rete di 63 nordafricani che si fingevano imprenditori per ottenere aiuti statali e permessi di soggiorno. Ma non è tutto: 19 di loro hanno illecitamente acquisito la cittadinanza italiana, mentre altri 52 hanno incassato indebitamente benefici economici come reddito di cittadinanza, assegno nucleo familiare e reddito di inclusione. Una rapina legalizzata ai danni dei contribuenti italiani, orchestrata sotto gli occhi compiacenti di chi, come Boeri, ha sempre spinto per un’immigrazione incontrollata, ignorando i rischi e le frodi.

Questi numeri sono un pugno nello stomaco: 1,5 milioni di euro sottratti alle casse pubbliche, soldi che avrebbero potuto andare a pensionati italiani o a servizi essenziali, finiscono nelle tasche di chi abusa del sistema. La Guardia di Finanza ha scoperto un meccanismo ben oliato: false dichiarazioni, documenti falsificati e un’integrazione fittizia per spillare denaro pubblico. E mentre Boeri cantava le lodi dei contributi degli immigrati, la realtà mostra un esercito di 200mila ospiti nei centri di accoglienza – un costo di oltre 2 miliardi all’anno – che spesso non lavora, non paga tasse e vive a scrocco, contribuendo invece a truffe e illegalità.

Questa non è un’eccezione, ma la regola di un sistema di accoglienza corrotto, dove cooperative e finti profughi lucrano sulla pelle degli italiani. Il caso di Isola Capo Rizzuto, con i suoi 35 milioni di euro rubati, è solo la punta dell’iceberg. La narrazione di Boeri crolla di fronte a evidenze schiaccianti: l’immigrazione non salva le pensioni, ma le minaccia, mentre le tasche dei cittadini vengono saccheggiate da un’elite che difende questo caos per interessi personali o ideologici. È ora di smascherare questa ipocrisia e chiudere i rubinetti: basta con le truffe, basta con i centri di accoglienza, basta con chi vuole l’Italia come bancomat per il mondo! **Riprendiamoci i nostri soldi e la nostra dignità, subito!**