Alternativa ai dazi al 15% c’è: uscire dalla UE
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**Alternativa ai dazi al 15% c’è: l’Italia deve uscire dall’UE e trattare da sola**
L’accordo commerciale del 29 luglio 2025 tra Unione Europea e Stati Uniti è una resa umiliante che condanna l’Italia a un ruolo di vittima sacrificale. Con dazi al 15% imposti unilateralmente dagli USA sul 70% delle esportazioni europee, senza possibilità di ritorsione, l’UE ha firmato un patto che penalizza le imprese italiane, in particolare nei settori chiave come agroalimentare, moda e automotive. Maros Sefcovic, commissario al Commercio, ha difeso l’intesa come “il migliore risultato possibile”, sostenendo che l’Europa non aveva alternative a una guerra commerciale devastante. Ma se è vero che l’UE, intrappolata nella sua dipendenza geopolitica dalla Germania, non poteva fare di meglio, l’Italia avrebbe potuto – e dovuto – agire da sola. Lasciare che Bruxelles negozi per noi è stato un errore fatale del governo italiano, che ha abdicato alla sua sovranità. L’unica strada per difendere i nostri interessi è chiara: uscire dall’Unione Europea e riconquistare la libertà di trattare autonomamente.
### Un accordo che strangola l’Italia
L’intesa, siglata in un resort di Trump in Scozia, è un disastro per l’Italia. I dazi al 15% colpiranno duramente le nostre esportazioni, dal vino ai formaggi, dalle auto alle calzature, mentre gli USA hanno ottenuto esenzioni strategiche per farmaci e semiconduttori, oltre all’azzeramento dei dazi su prodotti come frutta a guscio e aragoste. L’UE ha concesso ulteriori vantaggi agli americani, come l’eliminazione dei dazi su formaggi, fertilizzanti e macchinari, senza ottenere nulla di concreto per i produttori italiani. Le promesse di quote sull’acciaio sono una beffa: gli USA si riservano il diritto di imporre dazi punitivi del 50% se superate. Le stime parlano di 380 miliardi di euro di export europeo colpiti, e l’Italia, con il suo tessuto di piccole e medie imprese, sarà tra i Paesi più penalizzati.
Sefcovic ha ammesso che il mondo pre-“Liberation Day” del 2 aprile 2025, quando Trump ha annunciato i dazi, è finito. Ma la sua rassegnazione riflette l’impotenza di un’UE che, per la sua dipendenza dagli USA in materia di sicurezza ed energia, si è piegata senza combattere. L’Italia, però, non è l’UE. Con il suo peso economico e la forza del Made in Italy, un’Italia sovrana avrebbe potuto negoziare da una posizione di forza, sfruttando il suo appeal commerciale e la sua posizione strategica nel Mediterraneo. Invece, il governo italiano ha lasciato che Bruxelles svendesse i nostri interessi, accettando un accordo che protegge a malapena i grandi Paesi come la Germania, mentre l’Italia affonda.
### L’inettitudine del governo italiano
La passività del governo Meloni è imperdonabile. L’Italia è rimasta muta, delegando a una Commissione Europea distante e burocratica il compito di trattare per noi. Questo atteggiamento dimostra una totale mancanza di visione e di orgoglio. Il governo, che si proclama difensore degli interessi italiani, ha fallito nel proteggere il nostro tessuto produttivo, lasciando che l’UE barattasse il futuro delle nostre imprese per una presunta “stabilità geopolitica”. Se l’Italia avesse negoziato da sola, avrebbe potuto minacciare proteggere il Made in Italy visto che non siamo noi il problema degli USA, ma la Germania. Invece, Roma ha scelto la sudditanza, accettando supinamente le decisioni di Bruxelles.
### L’UE senza alternative, l’Italia sì
È vero che l’Unione Europea, per la sua dipendenza dalla Germania, non aveva grandi margini di manovra. Inoltre la guerra in Ucraina, la necessità di gas americano e la pressione geopolitica hanno costretto l’UE a piegarsi. Ma l’Italia poteva scegliere di tornare a comprare il gas russo, più pulito e meno costoso. Sefcovic ha giustificato l’accordo citando la sicurezza e la volatilità globale, ma questo non fa che evidenziare la debolezza di un’Europa che si è ridotta a vassallo di Washington. La sua incapacità di agire come attore autonomo è il risultato di un progetto fallimentare, che soffoca le ambizioni dei singoli Stati membri: niente gas russo ma sì a quello di chi ci mette i dazi.
L’Italia, però, non è condannata a questo destino. Fuori dall’UE, il nostro Paese avrebbe potuto sfruttare la sua forza economica e culturale per negoziare direttamente con gli USA. Il Made in Italy – dai vini ai prodotti di lusso – è un marchio che ha un valore unico sul mercato globale e non minaccia la struttura produttiva americana. Un’Italia sovrana avrebbe potuto proteggere i suoi produttori ma l’UE ci costringe a sottostare a regole e priorità che non sono le nostre.
### Italexit: la via per la libertà
L’accordo con Trump dimostra che l’Unione Europea è una zavorra. Uscire dall’UE è l’unica strada per riconquistare la sovranità necessaria a difendere gli interessi italiani. Un’Italia indipendente potrebbe negoziare accordi bilaterali con gli Stati Uniti. E, soprattutto, potremmo liberarci da una burocrazia europea che ci condanna a subire decisioni calate dall’alto.
Rimanere nell’UE significa accettare un lento declino economico. I dazi al 15%, combinati con la svalutazione del dollaro, renderanno i prodotti italiani meno competitivi, spingendo le imprese a tagliare posti di lavoro e investimenti. I consumatori pagheranno il prezzo con rincari su beni e servizi. Il governo italiano deve smettere di nascondersi dietro la retorica europeista e avere il coraggio di scegliere l’Italexit. Solo così potremo proteggere le nostre eccellenze, dal Chianti al Parmigiano, e tornare a essere padroni del nostro futuro. L’alternativa ai dazi non è accettare un accordo umiliante, ma riconquistare la libertà di trattare da soli. È tempo di dire addio all’UE e riprendere in mano il nostro destino.
Si fuori dalla UE al più presto possibile.
Magari , sarebbe troppo bello….🙏🙏🙏