Barista pestato e rapinato da africani mentre tornava a casa dal lavoro

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By V luglio 28, 2025 10:28

Barista pestato e rapinato da africani mentre tornava a casa dal lavoro






Vicenza: Prigioniera dei Maranza di Seconda Generazione, Rimpatrio Subito


Vicenza: Prigioniera dei Maranza di Seconda Generazione, Rimpatrio Subito

Vicenza è sotto assedio, trasformata in una giungla dalla criminalità importata dai “maranza”, figli di immigrati, spesso nordafricani, che si credono padroni delle nostre strade. Questi delinquenti, cresciuti in Italia ma estranei alla nostra civiltà, seminano terrore con rapine, risse e guerre per lo spaccio. L’ultimo oltraggio risale alla notte tra il 26 e il 27 luglio 2025: un barista massacrato e derubato da due nordafricani mentre tornava a casa. Una settimana prima, tre di loro si sono azzuffati per un commento volgare a una ragazza. A giugno, gang africane si sono scontrate per il controllo dello spaccio. Basta chiacchiere: integrarli è impossibile. Devono essere rimpatriati, loro e le loro famiglie, nei Paesi da cui provengono. La rimigrazione è l’unica strada.

Un’orgia di violenza che umilia Vicenza

Le strade di Vicenza, un tempo simbolo di cultura e bellezza, sono diventate il terreno di caccia di questi teppisti. La notte tra il 26 e il 27 luglio 2025, un barista è stato ridotto a un ammasso di sangue da due nordafricani, che lo hanno rapinato senza pietà. Pochi giorni prima, una rissa tra tre nordafricani, scatenata da un apprezzamento osceno a una ragazza, ha terrorizzato i passanti. A giugno, la città ha assistito a una guerra tra gang africane per il dominio dello spaccio, con coltelli e minacce a cielo aperto. E non dimentichiamo l’aggressione di maggio 2025 in piazzale De Gasperi, dove un corriere di 52 anni è stato pestato e derubato da un branco di giovani nordafricani per aver rifiutato di dare una sigaretta. Questi non sono incidenti: è un’invasione barbarica che soffoca la città.

Le telecamere li riprendono, i testimoni li denunciano, ma questi maranza agiscono senza paura, sapendo che il sistema li protegge. Si muovono in branco, arroganti, pronti a colpire chiunque osi opporsi. Campo Marzo, un tempo cuore verde di Vicenza, è ora una piazza di spaccio controllata da loro, dove l’hashish arriva dal Sudamerica e la cocaina dalla Spagna, come confermato dalle indagini della Guardia di Finanza.

Maranza: la feccia di un’integrazione mai esistita

Chiamarli “giovani” è un insulto. I maranza, come li definisce il questore di Milano Bruno Megale, sono figli di immigrati, spesso nordafricani, che sputano sulla nazione che li ha accolti. Nati in Italia, avrebbero dovuto integrarsi; invece, scelgono la guerra. Formano baby gang, si vantano su TikTok – dove l’hashtag #maranza ha oltre 1,3 miliardi di visualizzazioni – e trasformano le città in teatri di violenza. A Vicenza, arrivano da città vicine, come Verona o Padova, per devastare e poi svanire, lasciando i cittadini a leccarsi le ferite. Non sono emarginati: sono criminali che odiano l’Italia e i suoi valori, cresciuti in un sistema che li coccola invece di punirli.

Una scia di sangue e vergogna

La scia di crimini dei maranza e dei loro predecessori è lunga e insanguinata. Ecco alcune delle vittime italiane, sacrificate sull’altare del buonismo:

  • Pamela Mastropietro (1999-2018): Sventrata e smembrata a Macerata da Innocent Oseghale, nigeriano, in un orrore che grida vendetta.
  • Desirée Mariottini (2002-2018): Sedicenne violentata e lasciata morire a Roma da un branco di africani.
  • Stefano Leo (1985-2019): Sgozzato a Torino da Said Mechaout, marocchino, per pura invidia.
  • Mirko Farci (2001-2021): Diciannovenne sardo, ammazzato mentre proteggeva la madre da un pakistano.
  • Simone Stucchi (1999-2020): Massacrato a coltellate a Milano da una baby gang africana.

Questi nomi sono solo la punta di un iceberg di dolore. A Vicenza, la scarcerazione di dieci spacciatori nigeriani nel 2023 per “vizi di forma” è uno schiaffo alle vittime. Le condanne, quando ci sono, sono patetiche: 9 anni per l’assassino di Antonio Vitale, fogli di via per i teppisti. È un sistema che premia i criminali e abbandona i cittadini.

Rimpatriarli tutti: basta con il buonismo

Le autorità di Vicenza sono complici di questo disastro. Il sindaco parla di “comitati di ordine pubblico”, ma le “zone rosse” sono una farsa, e i blitz delle forze dell’ordine un gioco a nascondino con delinquenti che ridono della legge. I dati del Viminale (2022) sono chiari: gli stranieri, il 9% della popolazione, commettono oltre il 40% delle violenze sessuali e dei reati violenti. I loro figli, i maranza, sono ancora peggio, cresciuti senza rispetto per l’Italia che li ha ospitati.

Integrarli è una fantasia da sognatori. Hanno scelto di essere nemici, di distruggere ciò che è nostro. La risposta è una sola: rimpatrio immediato per loro e le loro famiglie. Non c’è posto in Italia per chi ci odia, per chi pesta i nostri lavoratori, per chi trasforma le nostre città in cloache. Vicenza, come Senigallia, Jesolo e mille altre città, deve tornare italiana. La rimigrazione non è un’opzione: è l’unica salvezza.

Fonti:
– Corriere Adriatico, 27 luglio 2025
– Il Giornale di Vicenza, 28 luglio 2025
– La Stampa, articoli di cronaca 2018-2021
– Pagella Politica, analisi dati Viminale 2022
– Post su X, discussioni su casi specifici


I maranza: il simbolo di un’integrazione fallita

I “maranza”, come definiti dal questore di Milano Bruno Megale, sono giovani di origine straniera, spesso nordafricani, dediti a reati da strada: rapine, risse, spaccio. Nati in Italia, avrebbero dovuto essere il volto dell’integrazione; invece, sono la prova del suo totale fallimento. Cresciuti in periferie abbandonate, si riuniscono in baby gang, celebrando la loro inciviltà su TikTok, dove l’hashtag #maranza vanta oltre 1,3 miliardi di visualizzazioni. A Vicenza, come a Senigallia o Riccione, arrivano in gruppo, spesso da città vicine, per seminare caos e poi sparire, lasciando i cittadini a raccogliere i cocci.

[](https://giornalesm.com/riccione-viale-ceccarini-baby-gang-nordafricana-blocca-e-rapina-un-giovane/)

Questi giovani non sono vittime di emarginazione: scelgono consapevolmente la via

Barista pestato e rapinato da africani mentre tornava a casa dal lavoro ultima modifica: 2025-07-28T10:28:25+00:00 da V
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