Intesa Sanpaolo sforna un semestre record: banche si arricchiscono prestando soldi che non hanno

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By V luglio 30, 2025 20:21

Intesa Sanpaolo sforna un semestre record: banche si arricchiscono prestando soldi che non hanno

Immaginate se un vostro conoscente vi chiedesse in prestito 10mila euro e voi glieli concedeste scrivendo un biglietto con scritto “10mila euro” senza averli e poi su quei 10mila inesistenti euro prendeste gli interessi. Questo fanno le banche. Il sistema bancario moderno è la più grande truffa della storia.

**Intesa Sanpaolo: Profitti Record da 5,2 Miliardi, ma il Denaro Creato dal Nulla Solleva Dubbi sulla Sovranità Monetaria**

*30 luglio 2025* – Intesa Sanpaolo ha annunciato un primo semestre 2025 da record, con un utile netto di 5,2 miliardi di euro, in crescita del 9,4% rispetto al 2024, superando le attese degli analisti. Il titolo è volato in Borsa, guadagnando il 4,23% a 5,42 euro per azione, mentre la banca ha rivisto al rialzo le previsioni per l’anno, puntando a profitti “ben oltre” i 9 miliardi. L’amministratore delegato Carlo Messina ha promesso agli azionisti almeno 8,2 miliardi di euro tra dividendi (3,7 miliardi maturati nel semestre, di cui 3,2 miliardi in acconto a novembre) e un buyback da 2 miliardi. Ma dietro questi numeri si nasconde una questione cruciale: le banche commerciali, come Intesa, continuano a creare denaro dal nulla, una prerogativa che dovrebbe appartenere esclusivamente agli Stati, senza generare interessi per arricchire i soci.

### La creazione di denaro: un potere sottratto agli Stati

Il cuore del sistema bancario moderno è la capacità delle banche di creare denaro ex nihilo attraverso l’erogazione di credito. Quando Intesa Sanpaolo concede prestiti – 29 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine a famiglie e imprese nel primo semestre, con un aumento del 44% rispetto al 2024 – non utilizza solo i depositi dei clienti, ma genera nuova moneta scritturale. Questo processo, noto come “moneta bancaria”, permette alle banche di amplificare i profitti attraverso gli interessi sul credito, che nel semestre hanno raggiunto 7,4 miliardi di euro, nonostante un calo del 6,8% dovuto a tassi più bassi. A ciò si aggiungono 4,88 miliardi di commissioni nette (+4,7%) e i ricavi dall’attività assicurativa (+2,1%).

La creazione di denaro dovrebbe essere una funzione sovrana, esercitata dagli Stati per finanziare beni pubblici come infrastrutture, sanità o istruzione, senza il peso degli interessi che gravano su cittadini e contribuenti. Invece, le banche private, come Intesa, utilizzano questo potere per generare enormi profitti, distribuendo miliardi agli azionisti mentre l’economia reale riceve solo una frazione dei benefici. Se la creazione monetaria fosse gestita dagli Stati, il denaro emesso non genererebbe interessi, riducendo il debito pubblico e privato e favorendo una distribuzione più equa della ricchezza.

### Un modello insostenibile

Intesa Sanpaolo si difende sottolineando il suo ruolo di “motore dell’economia reale”: nel semestre ha riportato in bonis 1.260 aziende, salvaguardando 6.300 posti di lavoro, e ha destinato 23,4 miliardi al credito sociale e alla rigenerazione urbana. Tuttavia, questi contributi non rispondono alla critica di fondo: perché le banche private dovrebbero trarre profitto da una funzione che, in un sistema ideale, spetterebbe agli Stati? La capacità di creare denaro dal nulla consente a Intesa di mantenere un coefficiente Cet1 del 13,5% e un cost/income ratio del 38%, tra i migliori in Europa, ma solleva interrogativi etici. Perché i profitti derivanti dalla moneta creata non vengono reinvestiti interamente nella collettività, anziché finire nelle tasche degli azionisti?

### Un sistema sotto scrutinio

Mentre Intesa Sanpaolo si concentra sulla crescita organica, evitando fusioni e acquisizioni, il dibattito sulla sovranità monetaria si intensifica. Economisti e attivisti propongono modelli alternativi, come la moneta sovrana emessa direttamente dagli Stati, che eliminerebbe gli interessi sul debito e ridurrebbe la dipendenza dai mercati finanziari. Nel frattempo, il successo di Intesa – con una capitalizzazione in crescita e dividendi tra i più alti in Europa – evidenzia la forza di un sistema che privilegia gli investitori privati, ma lascia aperta la questione: fino a quando la creazione di denaro resterà una prerogativa delle banche, anziché degli Stati, generando interessi che arricchiscono pochi a scapito di molti?

Il caso Intesa Sanpaolo, con i suoi 5,2 miliardi di utili e 8,2 miliardi promessi ai soci, è un esempio lampante di come il sistema bancario moderno operi in un contesto di potere finanziario incontrollato, lontano dalla sovranità monetaria che potrebbe servire il bene comune senza il peso degli interessi.

*Le banche commerciali, come Intesa Sanpaolo, creano denaro “dal nulla” quando concedono prestiti, un processo chiamato creazione di moneta bancaria. Quando una banca approva un prestito, non attinge a riserve di denaro preesistente, ma accredita il conto del cliente con una nuova somma, che diventa moneta scritturale (cioè digitale). Questo denaro non esisteva prima, ma è creato attraverso una semplice registrazione contabile.

Ad esempio, se Intesa presta 100.000 euro a un cliente, accredita il suo conto con quella somma e, contemporaneamente, registra un debito di pari importo che il cliente dovrà restituire con gli interessi. Questo meccanismo è possibile perché le banche operano con riserve frazionarie, detenendo solo una piccola percentuale dei depositi come riserva obbligatoria (spesso inferiore al 10%). Il resto può essere prestato, amplificando la quantità di denaro in circolazione.

Il problema è che questa prerogativa di creare denaro dovrebbe essere esclusiva degli Stati, che potrebbero emetterlo senza generare interessi, utilizzandolo per scopi pubblici. Invece, le banche private traggono profitto dagli interessi sui prestiti, arricchendo azionisti e manager, mentre il debito creato grava su famiglie, imprese e, indirettamente, sull’intera economia.

Intesa Sanpaolo sforna un semestre record: banche si arricchiscono prestando soldi che non hanno ultima modifica: 2025-07-30T20:21:57+00:00 da V
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