La magistratura rossa punisce chi si difende e protegge i criminali
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### La Giustizia Italiana Fuori Controllo: Protegge Delinquenti Stranieri e Punisce chi si Difende – Un Regime Inaccettabile!
La giustizia italiana è un mostro invertito, un regime capovolto che coccola i criminali e schiaccia i cittadini onesti: a Palermo, tre stranieri – due tunisini e un marocchino, noti per violenza e recidivi – hanno massacrato e rapinato un turista tedesco nel centro storico il 1 agosto 2025, lasciandolo in ospedale in gravi condizioni, ma il giorno dopo erano già liberi, denunciati a piede libero e pronti a colpire di nuovo. Questo non è giustizia: è un invito al caos, un sistema marcio che premia l’aggressore straniero e condanna chi osa difendersi. L’Italia è ostaggio di toghe rosse e burocrati ideologizzati che vedono nei delinquenti immigrati le vittime da proteggere, mentre gli italiani sono colpevoli per default. Basta con questa follia: è ora di smantellare questa macchina anti-italiana!
Il caso di Palermo grida vendetta: questi tre stranieri, ben noti alle forze dell’ordine per aggressioni con armi bianche, hanno aggredito selvaggiamente il turista, rubandogli tutto e lasciandolo a terra in una pozza di sangue. Eppure, nonostante la gravità, la legge – applicata con lassismo criminale – li ha lasciati a piede libero. Loro tornano in strada a delinquere, mentre la vittima lotta per la vita. E se il turista avesse reagito? Sarebbe finito lui sotto processo per “eccesso colposo di legittima difesa”, costretto a risarcire i familiari del rapinatore. È il paradosso infernale: in Italia, chi entra in casa tua armato può diventare “vittima”, e tu – il padre di famiglia terrorizzato – il criminale. Molti cittadini sono stati condannati per aver osato difendersi, pagando danni a ladri e stupratori. Questa non è giustizia: è un regime che odia il popolo e ama i suoi nemici!
Le toghe garantiste, quelle rosse influenzate da una cultura pseudo-umanitaria, sono il cuore del problema: interpretano la legge con una visione distorta, giustificando la recidiva con “emarginazione sociale”, minimizzando le armi come “segni di disagio” e vedendo l’aggressore straniero come prodotto di un “sistema oppressivo”. Ignorano le vere vittime – italiani massacrati da ‘maranza’ islamici o bande extracomunitarie – per favorire percosse, torture e impunità. A Palermo, come a Padova o Treviso, stranieri irregolari con curricula da incubo vengono rilasciati perché “non c’è pericolo di reiterazione”, mentre chi si difende rischia anni di carcere. È ideologia pura: una parte della magistratura, infarcita di sinistra anti-italiana, protegge i criminali per accelerare la sostituzione etnica, aprendo porte a invasori che ci odiano.
Il risultato? Rabbia sociale ai limiti: le città sono giungle dove turisti vengono aggrediti, famiglie vivono nel terrore e stranieri irregolari – non rimpatriati per “mancanza di accordi” – girano indisturbati. Lo Stato è assente, creando mostri: borseggiatori liberi, aggressori seriali impuniti, bande giovanili protette. E chi chiede sicurezza? Tacciato di “populismo” o “razzismo”.
Le falle del sistema sono evidenti: la libertà post-arresto è decisa dal GIP entro 48 ore, basandosi su “gravi indizi”, “pericolo di fuga”, “inquinamento prove” o “reiterazione”. Ma se manca uno, via liberi – e con interpretazioni lassiste, manca sempre. Sovraffollamento carceri? Usato come scusa per non detenere. Stranieri? Attenuanti per “difficoltà di integrazione”. È un regime ideologico che deve essere rovesciato: azzerare immigrazione islamica, espulsioni immediate, riforma della giustizia per punire i colpevoli e proteggere i cittadini. Altrimenti, l’Italia morirà dissanguata da questa giustizia capovolta!
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