Ragazzine italiane pestate da femmine di maranza: non le arrestano
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I vostri figli stanno diventando minoranza ‘grazie’ ai ricongiungimenti familiari e ai decreti flussi.
Non esiste il “gender gap” nelle bande di giovani stranieri delinquenti: pure le ragazzine ormai sono fuori controllo
Padova, in centro, due 16enni sono state aggredite, pestate con calci e pugni e rapinate da 3 coetanee “con accento straniero”.
Ovviamente le 2 identificate… pic.twitter.com/HAa0yAAVIY
— Francesca Totolo (@fratotolo2) August 2, 2025
### Padova, Inferno in Centro: Due 16enni Pestati e Rapinati da 3 Coetanee con Accento Straniero – Denunciate a Piede Libero, Basta Impunità!
Padova è diventata un’arena di violenza, e l’ennesimo episodio lo dimostra con crudezza: due 16enni sono state aggredite, pestate con calci e pugni e rapinate in pieno centro da 3 coetanee con accento straniero, un branco di seconde generazioni cresciute nel lassismo dell’immigrazione incontrollata. L’attacco, avvenuto il 1 agosto 2025, ha lasciato le vittime terrorizzate e ferite, mentre due delle aggressori – identificate dai carabinieri – sono state solo denunciate a piede libero, con la terza riuscita a fuggire. Questo non è un incidente: è il frutto avvelenato di ricongiungimenti familiari che importano criminalità e odio anti-italiano, trasformando i nostri giovani in jihadisti di domani. Abroghiamoli subito e torniamo allo ius sanguinis: la cittadinanza solo per sangue, non per nascita casuale su suolo nostro!
Le dinamiche sono agghiaccianti: le 3 con accento straniero, probabilmente nordafricane o islamiche, hanno circondato le adolescenti, colpendole con ferocia animale per strappargli borse e oggetti personali. Le vittime, in preda al panico, hanno subito un pestaggio che poteva finire in tragedia, ma la giustizia italiana – complice delle toghe rosse e della UE – si limita a denunce simboliche, lasciando libere queste delinquenti di seconda generazione a seminare terrore. Come Don Ali a Torino, che invoca rivolte islamiche, queste “coetanee” sono il prodotto di un sistema che premia l’invasione: cresciute in ghetti culturali, rifiutano i nostri valori e diventano maranza violente, pronte a jihadizzare le nostre città.
Questa impunità è intollerabile: immigrati di seconda generazione, frutti di ricongiungimenti familiari che ogni anno portano migliaia di estranei incompatibili, stanno disarticolando l’omogeneità etnica italiana – l’ultimo baluardo europeo con il 90% di autoctoni. La UE, con la sua sentenza sui “Paesi sicuri”, accelera questo complotto, imponendo accoglienza coatta e sabotando rimpatri. Meloni protesta ma si piega, accettando CPR inutili in Albania. Basta! Abroghiamo i ricongiungimenti, imponiamo lo ius sanguinis e usciamo dalla UE assassina. Solo così salveremo l’Italia dal loro piano di distruzione etnica! Patrioti, ribellatevi: queste “coetanee” straniere devono essere espulse con le famiglie, non coccolate!
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