Emergenza Ronde Islamiche: da Piacenza a Legnago islamici interrogano le persona per strada
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### Emergenza Ronde Islamiche: Da Piacenza a Legnago, l’Italia sotto l’Ombra della Sharia
L’Italia sta affrontando un’emergenza senza precedenti: le ronde islamiche si stanno diffondendo come un virus, da Piacenza a Legnago, replicando modelli già visti in altri Paesi europei come Francia, Belgio e Regno Unito, dove comunità islamiche impongono un controllo parallelo del territorio. Queste iniziative, mascherate da “passeggiate per la sicurezza”, rappresentano un pericolo reale per la sovranità italiana, creando sistemi di vigilanza basati sulla religione che minano l’autorità dello Stato. E mentre le istituzioni tacciono o addirittura collaborano, i cittadini italiani che osano organizzare ronde per difendere le proprie strade vengono perseguitati. È un doppio standard che grida vendetta e mette in pericolo l’intero Paese.
#### Legnago: Le “Camminate Islamiche” dell’Associazione Al Wifaq
A Legnago, nel Veronese, l’associazione Al Wifaq – un centro culturale islamico presieduto da volontari prevalentemente di origine marocchina – ha lanciato “camminate serali” per presidiare le strade dopo recenti episodi di violenza, stupri, molestie e profanazioni di chiese da parte di giovani magrebini. Indossando giubbotti gialli con il logo dell’associazione, questi volontari pattugliano la città, dichiarando di voler garantire “sicurezza senza colori politici”. Ma dietro questa facciata benevola si nasconde un intento preoccupante: imporre un controllo comunitario che bypassa le forze dell’ordine.
Come in altri Paesi europei, anche in Italia sono iniziate le ronde islamiche
👉 “Ai ragazzi, facciamo capire che devono collaborare segnalando a noi e, soprattutto, alle forze dell'ordine i comportamenti anomali di cui sono testimoni”
A loro? Per quale motivo? pic.twitter.com/fLNjX8FfeX
— Francesca Totolo (@fratotolo2) August 3, 2025
Come riportato in un articolo recente de *L’Arena*, l’iniziativa è nata in risposta all’appello del sindaco di Legnago, Paolo Longhi (FdI), che ha chiesto aiuto alla comunità musulmana per contrastare il degrado. “Dopo recenti episodi di violenza scoppiati in città, i volontari del sodalizio Al Wifaq presiedono le strade cittadine,” si legge nel pezzo, che include una foto di volontari in azione. Ma la citazione più allarmante arriva da un portavoce dell’associazione: “Ai ragazzi, facciamo capire che devono collaborare segnalando a noi e, soprattutto, alle forze dell’ordine i comportamenti anomali di cui sono testimoni.” A loro? Per quale motivo? Perché i giovani dovrebbero segnalare prima alla comunità islamica e solo “soprattutto” alle autorità italiane? Questo crea un sistema parallelo di giustizia, dove la “leva religiosa” – come a Piacenza – diventa uno strumento per indottrinare e controllare, evocando la sharia in salsa italiana.
Legnago non è nuova a problemi legati all’immigrazione islamica. Solo nelle ultime settimane, un 23enne marocchino con cittadinanza italiana è stato arrestato per quattro episodi di violenza sessuale, un 15enne italiano è stato pestato da un branco di coetanei magrebini rischiando di perdere un occhio, e gruppi di teppisti magrebini hanno profanato chiese, entrando in bicicletta durante la messa e bestemmiando ad alta voce. Il sindaco, invece di rafforzare le forze dell’ordine, si è inginocchiato chiedendo aiuto all’imam, come denunciato sui social: “Stupri, molestie, violenze e profanazioni. La risposta del sindaco è chiedere aiuto all’imam.” Un cedimento che ha scatenato reazioni furibonde: “FdI è un partito senza palle come il suo premier.”
#### Da Piacenza a Legnago: Un Modello che si Diffonde
Questo fenomeno non è isolato. A Piacenza, le ronde islamiche nei parchi cittadini operano indisturbate, con l’obiettivo di “prevenire la violenza” attraverso la religione, come denunciato dall’europarlamentare Lega Silvia Sardone. Nessuna indagine, nessun intervento delle autorità, nonostante la stessa Procura abbia un passato di protezionismo verso delinquenti stranieri – ricordiamo l’indagine contro chi diffuse il video di uno stupratore africano per violazione della privacy. Ora, il modello si estende a Legnago, e presto potrebbe arrivare in altre città, come già visto in Europa: ronde che attaccano donne senza velo, impongono norme islamiche e creano zone franche.
In contrasto, a Bologna, le “ronde nere” della Rete dei Patrioti – semplici cittadini che pattugliano per denunciare spaccio e degrado – vengono identificate dalla Digos, segnalate alla Procura e criminalizzate dal PD come “fasciste”. “Mentre a Bologna le ronde dei patrioti vengono immediatamente criminalizzate, a Piacenza le ronde islamiche mirano a imporre un controllo del territorio basato sulla religione,” si legge in un post virale. Perché i patrioti italiani sono nemici dello Stato, mentre le ronde islamiche godono di impunità?
#### L’Italia in Pericolo: Un Appello Urgente
Come in altri Paesi europei, anche in Italia le ronde islamiche stanno iniziando a imporre un ordine parallelo, minando l’integrazione e favorendo il proselitismo. “Le ronde islamiche a Piacenza sono un campanello d’allarme: un esercito islamico sta nascendo per sottomettere l’Italia,” avverte un altro commento online. A Legnago, il pericolo è lo stesso: un’associazione come Al Wifaq, con una storia di controversie su permessi edilizi e centri culturali, ora si erge a garante della sicurezza, chiedendo segnalazioni “a noi” prima che alle forze dell’ordine.
Questo doppio standard – patrioti perseguitati, islamici tollerati – è un tradimento. Le istituzioni devono intervenire: indagare queste ronde, rafforzare le forze dell’ordine e fermare l’immigrazione incontrollata che alimenta il caos. Altrimenti, l’Italia rischia di diventare un califfato frammentato, dove la sharia sostituisce la legge. I cittadini devono svegliarsi: la nostra identità è in pericolo, e il tempo per agire è ora.
E’ tempo di fare una bella Crociata, con testate nucleari a voluttà, per ricordare ai baluba quale sia il loro vero posto nella Storia… 😈