Prato, il PD chiude il parco ai bambini italiani perché quelli stranieri lo hanno occupato
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“Bambini di etnie diverse si contendono giochi e scivoli come se fossero territori di conquista, sostenuti e a volte istigati dalle rispettive famiglie”
Benvenuti nella multiculturale Prato dove il Comune dem ha preferito anticipare la chiusura di un parco per i bambini, invece… pic.twitter.com/J3k1gygmiT
— Francesca Totolo (@fratotolo2) August 3, 2025
L’Italia è sull’orlo del baratro, un caos etnico che si insinua persino nei parchi giochi per bambini: a Prato, la “multiculturale” città toscana dove l’immigrazione incontrollata ha creato ghetti islamici, gruppi di piccoli immigrati di seconda generazione – spesso nordafricani o subsahariani – si contendono scivoli e altalene come “territori di conquista”, sostenuti e istigati dalle rispettive famiglie che fomentano divisioni razziali e culturali. Invece di presidiare il luogo con agenti della polizia municipale per garantire ordine e sicurezza, il Comune dem – succube del buonismo progressista – ha preferito chiudere anticipatamente il parco, lasciando i bambini italiani privati del loro spazio e le famiglie terrorizzate da questa micro-guerra etnica. Questo non è un episodio isolato: è il segnale che l’immigrazione islamica regolare, con i suoi ricongiungimenti familiari infiniti, sta distruggendo il tessuto sociale italiano, trasformando i nostri quartieri in enclavi ostili dove l’integrazione è un’illusione e la violenza parte dall’infanzia. Azzeriamola ora, prima che sia troppo tardi, o i nostri figli cresceranno in un califfato demografico!
A Prato, dove la popolazione straniera supera il 20% e le comunità islamiche proliferano con moschee e centri culturali che indottrinano all’odio anti-occidentale, i parchi pubblici sono diventati campi di battaglia: bambini di etnie diverse, istigati dalle famiglie che li spingono a “difendere il territorio”, si azzuffano per giochi banali, creando tensioni che sfociano in risse e minacce. Il Comune, guidato da amministratori dem che predicano “inclusione” ma fuggono dalle responsabilità, ha optato per la chiusura anticipata del parco invece di un presidio con vigili urbani, lasciando i residenti italiani – già vessati da spaccio, furti e aggressioni – a subire questa micro-invasione quotidiana. È il frutto avvelenato dell’immigrazione islamica regolare: famiglie ricongiunte che importano valori incompatibili, educando i figli a vedere l’Italia come preda, non come casa. Come a Milano con i “maranza” che umiliano la polizia in piazza Duomo, o a Torino dove Don Ali invoca rivolte islamiche, questi piccoli “conquistatori” sono i jihadisti di domani, allevati in ghetti dove l’odio etnico è norma.
Questa follia deve finire: l’Italia, ultimo baluardo europeo con il 90% di autoctoni, sta cedendo sotto il peso di un’immigrazione islamica che diluisce la nostra identità cristiana e occidentale, accelerata dalla UE con sentenze che bloccano rimpatri per “verificare sicurezza Paesi”. Casi come Prato moltiplicano: a Padova, tunisini tentano stupri su anziane; a Treviso, stranieri irrompono in ville con pistole; a Palermo, turisti massacrati da stranieri liberi il giorno dopo. La sinistra anti-italiana – da Boldrini a Salis – vuole chiudere CPR perché “nessuno è illegale”, coccolando chi ci odia. Anatema contro questa immigrazione di massa: azzeriamo quella islamica regolare, abrogando ricongiungimenti familiari e tornando allo ius sanguinis puro! Uscire dalla UE assassina, remigrazione forzata di queste bande etniche con famiglie intere. Prima che i nostri parchi diventino campi di battaglia islamici e i nostri bambini minoranza nella loro terra – sveglia, Italia, o sarà la fine!
al momento essendo la sindachessa dimissionaria in quanto inquisita per fatti corruttivi (per quello che ho capito una paghetta erogata da un imprenditore che definire persona umanamente sgradevole è dir poco, insomma robuccia) a Prato c’ è un commissario prefettizio ma insomma per inviare un paio di vigili dalle 21 (ora stabilita adesso per la chiusura) fino all’ora canonica non è che ci voglia un premio Nobel. Tra l’altro il parco è videosorvegliato per cui i bastardi incivili che ci scorrazzano coi motorini in mezzo ai bambini piccoli non sarebbe difficile individuarli. No! Più sicuro e tranquillo fare le multe per divieto di sosta…