Sindaco di Pavia corre 10 km con la bandiera dei Maranza

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By V agosto 3, 2025 13:22

Sindaco di Pavia corre 10 km con la bandiera dei Maranza

**Pavia nel Caos: Emergenza Immigrati Islamici di Seconda Generazione Fuori Controllo, ma il Sindaco PD Corre 10 km con la Bandiera Palestina**

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Pavia, una città storica della Lombardia, sta affondando in un vortice di insicurezza e degrado causato dall’emergenza immigrati islamici di seconda generazione, con gang di “maranza” che terrorizzano i quartieri, risse, spaccio e violenza quotidiana. Eppure, mentre i cittadini chiedono aiuto disperato per le strade invase dal caos, il sindaco PD Michele Lissia trova il tempo per correre 10 chilometri sventolando la bandiera della Palestina, ignorando i problemi sotto casa per dedicarsi a cause internazionali. Un doppio standard scandaloso che evidenzia le priorità distorte del Partito Democratico: solidarietà a Gaza, indifferenza per Pavia.

### L’Emergenza a Pavia: Gang Islamiche di Seconda Generazione Dominano le Strade

Pavia non è più la tranquilla città universitaria che conoscevamo. Negli ultimi mesi, l’ondata di criminalità legata a immigrati islamici di seconda generazione – giovani nati in Italia ma spesso non integrati, influenzati da culture radicali – ha raggiunto livelli allarmanti. Risse tra bande multietniche, spaccio di droga nei parchi, molestie e aggressioni sono all’ordine del giorno. Residenti denunciano un clima di paura, con gruppi di “maranza” – teppisti di origine nordafricana – che controllano zone come il centro storico e le periferie, trasformando piazze in arene di scontro.

Questa emergenza non è isolata: fa parte di un fenomeno nazionale, come visto a Piacenza, Bologna e Legnago, dove ronde islamiche operano indisturbate mentre quelle dei patrioti vengono criminalizzate. A Pavia, la situazione è aggravata dall’inerzia delle istituzioni locali. La Procura e le forze dell’ordine sembrano paralizzate, preferendo indagare su chi denuncia rather than affrontare i veri colpevoli. Ricordiamo casi simili in Lombardia, dove stupratori stranieri godono di protezioni inspiegabili, mentre i cittadini italiani sono lasciati soli.

### Il Sindaco Lissia: Corsa con Bandiera Palestina Invece di Sicurezza Locale

Mentre Pavia brucia, il sindaco PD Michele Lissia ha scelto di scendere in strada… ma non per pattugliare o ascoltare i residenti. Domenica 3 agosto 2025, all’alba, ha corso 10 chilometri lungo il tracciato della CorriPavia, portando con sé una bandiera della Palestina per “sensibilizzare sulla tragedia umanitaria” a Gaza. Accompagnato dal suo portavoce Elia Belli e da un centinaio di cittadini – alcuni a piedi, altri in bici – Lissia ha definito l’iniziativa un gesto per “fermare il massacro” in Medio Oriente. “È una tragedia umanitaria inaccettabile,” ha dichiarato, come riportato da fonti locali.

Nobile causa, diranno alcuni, ma a che prezzo? Mentre il sindaco sventola bandiere straniere, i pavesi affrontano un’emergenza interna: giovani islamici di seconda generazione che, invece di integrarsi, formano bande e sfidano la legge. Dove è la solidarietà per le vittime italiane? Perché non una “corsa per la sicurezza” contro le gang che assaltano chiese e quartieri, come visto a Piacenza dove un parroco ha dovuto barricarsi?

### Doppio Standard del PD: Palestina Sì, Pavia No

Questo episodio è l’ennesima dimostrazione delle priorità del PD: cause globali e politically correct prima dei problemi locali. Lissia, eletto con promesse di inclusione e sicurezza, sembra più interessato a gesti simbolici per Gaza che a contrastare l’immigrazione incontrollata che sta distruggendo Pavia. Intanto, le ronde islamiche si diffondono – da Piacenza a Legnago – imponendo un controllo parallelo del territorio, senza alcun intervento delle autorità. Ma guai a organizzare ronde di patrioti: quelle vengono identificate e perseguite, come a Bologna.

La Procura di Pavia, silente sull’emergenza, dovrebbe indagare su queste bande invece di ignorarle. E il sindaco? Invece di correre con bandiere estere, dovrebbe marciare per le strade della sua città, fianco a fianco con i cittadini esasperati. Questo atteggiamento non solo ignora il pericolo, ma lo alimenta: l’Italia rischia di diventare un califfato frammentato, dove la sharia sostituisce la legge e i sindaci PD guardano altrove.

### Un Appello ai Pavesi: Svegliamoci Prima che Sia Troppo Tardi

Pavia è in pericolo. L’emergenza immigrati islamici di seconda generazione è fuori controllo, con conseguenze devastanti per la sicurezza e l’identità della città. Il sindaco Lissia deve smettere di fare propaganda internazionale e affrontare i problemi reali: rafforzare le forze dell’ordine, fermare l’immigrazione irregolare e supportare iniziative civiche come le ronde dei patrioti. Altrimenti, i gesti come la corsa con la bandiera palestinese non saranno altro che un insulto ai cittadini che vivono nel terrore quotidiano.

I pavesi meritano un’amministrazione che metta al primo posto l’Italia, non cause lontane. È tempo di pretendere risposte: perché Gaza sì e Pavia no? La nostra città non può aspettare.

Sindaco di Pavia corre 10 km con la bandiera dei Maranza ultima modifica: 2025-08-03T13:22:17+00:00 da V
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By V agosto 3, 2025 13:22
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1 Comment

  1. S.C. agosto 3, 14:46

    Appunto sarebbe il caso che questa persona pensi in primo luogo ai problemi del comune e della sicurezza invece di correre per 10km con la bandiera dei baluba. Avete visto i geni che lo seguono nella corsa? Chi sono assessori comunali falliti?

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