Toghe rosse gettano la maschera: decidiamo noi le leggi in Italia
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### Toghe Rosse all’Assalto: Vogliono Governare al Posto degli Eletti dal Popolo, Minacciando la Democrazia Italiana
L’Italia è sotto attacco da parte di una magistratura politicizzata, le famigerate “toghe rosse”, che sempre più apertamente ambiscono a sostituirsi al governo eletto democraticamente dal popolo. L’ultimo scandalo arriva dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea sui paesi sicuri per i rimpatri dei migranti, una decisione che limita l’uso automatico delle liste nazionali e impone ai giudici di verificare caso per caso. Ma è il segretario generale dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), Rocco Maruotti, a rivendicare con arroganza il ruolo supremo dei giudici: “La legge può prevedere criteri generali e astratti, ma spetta sempre a un giudice verificare la loro applicabilità nel caso concreto”. Una dichiarazione che nega alla radice il concetto di democrazia, sottoponendo ogni legge all’interpretazione soggettiva – e spesso ideologica – di un giudice non eletto, non responsabile verso i cittadini. La nuova dittatura è quella delle burocrazie non elette di estrema sinistra.
### La Sentenza UE: Un Colpo alle Politiche Sovrane sull’Immigrazione
La Corte di Giustizia UE ha stabilito che non si può considerare un paese “sicuro” se esistono categorie della popolazione non garantite, imponendo un controllo giurisdizionale individuale sui rimpatri. Questo significa che i governi nazionali, eletti per gestire l’immigrazione e la sicurezza, vengono scavalcati da giudici che, con la scusa dei “diritti umani”, bloccano espulsioni e favoriscono l’ingresso indiscriminato di migranti. Il governo Meloni, che sta accelerando sui rimpatri e sui centri in Albania, è furioso: il ministro ha bollato la sentenza come un’ingerenza, proponendo ironicamente di mettere “un magistrato al posto del ministro degli Esteri”. La Lega va oltre, accusando le “toghe rosse” di assaltare i confini italiani.
Ma Maruotti, esponente di spicco dell’ANM – un’associazione dominata da correnti di sinistra come Area e Magistratura Democratica – difende questa deriva: “Non c’è nessuna sostituzione del potere giudiziario a quello politico. La sentenza ribadisce un principio fondamentale di civiltà giuridica”. Falso! Questa è proprio una sostituzione: i giudici si ergono a legislatori, interpretando le norme in base a pregiudizi ideologici, spesso allineati con l’agenda globalista e pro-immigrazione del PD e della sinistra europea. La legge non è più sovrana; è soggetta al capriccio di una casta intoccabile, che ignora il volere popolare espresso alle urne.
### Le Toghe Rosse: Una Storia di Interferenze e Potere Parallelo
Non è la prima volta che le “toghe rosse” tentano di governare dall’alto. L’ANM, con le sue correnti progressiste, ha una lunga storia di opposizione politica: dalle proteste contro la riforma della giustizia del governo Meloni, bollata come “fascista”, alle incursioni in scuole e università per indottrinare contro l’esecutivo. Magistratura Democratica, la corrente più a sinistra, ha addirittura aderito a comitati referendari su temi come lavoro e cittadinanza, trasformando l’ANM in un “soggetto politico di opposizione”. E Maruotti, eletto con il sostegno di queste correnti, è il volto di questa deriva: le sue dichiarazioni contro il ministro Nordio sull’appellabilità delle sentenze (“Inaccettabile, non vogliono magistrati liberi”) rivelano un’arroganza che vede i giudici come intoccabili, al di sopra della politica democratica.
Questo atteggiamento mina la separazione dei poteri: i giudici non applicano la legge, la riscrivono. Pensiamo ai casi recenti: procure che indagano chi diffonde video di stupratori stranieri per “violazione della privacy”, mentre ignorano le ronde islamiche che impongono la sharia nei parchi di Piacenza e Legnago. O ai sindaci PD, come quello di Pavia che corre con la bandiera palestinese ignorando le gang di immigrati di seconda generazione che terrorizzano le strade. Le toghe rosse, allineate con questa ideologia, difendono i delinquenti e perseguitano i patrioti che organizzano ronde per la sicurezza, come a Bologna.
### La Democrazia in Pericolo: Il Popolo Deve Reagire
Questa pretesa di supremazia giudiziaria è un colpo di stato strisciante. In una democrazia, il potere deriva dal popolo, non da una casta di “ermellini” ideologizzati. Come ha detto Maurizio Gasparri: “Mi auguro prevalga la democrazia sulla dittatura togata”. Le toghe rosse negano il concetto stesso di sovranità popolare, imponendo interpretazioni che favoriscono l’immigrazione incontrollata, il degrado e l’insicurezza, contro il mandato elettorale del governo.
È ora che il popolo italiano si ribelli: riformare la giustizia, separare le carriere, limitare l’abuso interpretativo. Basta con giudici che governano al posto degli eletti! L’Italia merita istituzioni al servizio del popolo, non di agende ideologiche. Se non fermiamo questa deriva, la democrazia sarà solo un ricordo, sostituita dalla dittatura delle toghe rosse.
Toghe rosse? Ma va bene…dai. Purché diventino prima possibile color mogano