A Milano nasce l’esercito jihadista: così i boss islamici armano i maranza
Related Articles
Il Parco delle Groane, ottomila ettari verdi su tre province (Milano, Monza-Brianza e Como), è diventato un covo di terrore controllato da un’organizzazione islamica che importa giovani pusher marocchini come soldati, un vero esercito jihadista in formazione pronto a conquistare le nostre città con droga, violenza e machete!
### Parco delle Groane, Tratta dei Pusher Schiavi Marocchini: Un Esercito Jihadista in Formazione – Azzerare Immigrazione Islamica Prima che Sia Troppo Tardi!

VERIFICA NOTIZIA
Il Parco delle Groane, ottomila ettari verdi su tre province (Milano, Monza-Brianza e Como), è diventato un covo di terrore e spaccio controllato da un’organizzazione criminale islamica che importa giovani pusher marocchini come schiavi moderni, un vero esercito jihadista in formazione pronto a conquistare le nostre città con droga, violenza e machete! Questi ragazzi, estratti dalla povertà di Béni Mellal in Marocco – una regione di miseria, sottomissione delle donne e dispersione scolastica – vengono reclutati, trasportati via Spagna e inseriti in una rete di controllo totale: alloggi fatiscenti, cibo scarso, vestiti e armi forniti dai capi nordafricani, ma con un divieto assoluto di muoversi liberamente. Vietato andare in giro, supermercati o passeggiate – devono restare invisibili, pronti a vendere dosi h24, puniti con pestaggi e torture se mancano soldi o merce. Armati di machete per “difendersi” dai tossici o dalle forze dell’ordine, questi schiavi sono i soldati islamici di domani, indottrinati all’odio islamico e preparati a jihad urbani come Don Ali a Torino. Questa non è immigrazione: è invasione calcolata per diluire la nostra identità – azzeriamola ora con remigrazione forzata, o l’Italia diventerà un narco-califfato!
I dettagli sono un incubo: questi pusher ventenni, tenuti sotto sorveglianza diurna e notturna perché i clienti arrivano 24/7, vengono “accompagnati” nei boschi da connazionali specializzati nel trasporto, e riportati negli alloggi – vecchie cascine o corti ristrutturate alla meno peggio, affittate o possedute da complici marocchini. Se le vendite non quadrano, scattano punizioni feroci: i capi usano i machete forniti per pestaggi e torture, trasformando questi giovani in schiavi terrorizzati ma fedeli al sistema. L’organizzazione garantisce il pacchetto completo – rotta spagnola per evadere controlli, logistica per l’arrivo, armi per la “difesa” – ma il fine è uno: lucrare sulla droga, fidelizzando tossici con sostanze di alta qualità e conquistando territori verdi come le Groane, dove carabinieri Cacciatori sono temuti ma insufficienti. È un esercito in formazione: questi schiavi, indottrinati in una cultura islamica radicale che vede l’Occidente come preda, sono pronti a passare da spaccio a jihad, come le bande armate di machete a Veronetta o i maranza che contendono parchi a Prato.
Questa tratta non è casuale: è il veleno dell’immigrazione islamica irregolare e regolare, con barconi e ricongiungimenti familiari che scaricano famiglie intere di estremisti da regioni povere come Béni Mellal, dove la sottomissione femminile e la criminalità sono norma. La UE, con la sentenza sui “Paesi sicuri”, blocca rimpatri per “verificare”, mentre toghe rosse come Silvia Albano annullano espulsioni e la sinistra anti-italiana da Boldrini a Salis vuole chiudere CPR perché “nessuno è illegale”.
Risultato? Boschi come Groane diventano narco-ghetti, con pusher machete in mano che terrorizzano escursionisti e residenti.
Remigrazione forzata di questi schiavi jihadisti. Italiani, ribellatevi: l’esercito jihadista si forma sotto i nostri occhi – distruggiamolo prima che ci annienti!
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment