Circondata dal branco e violentata in piazza durante festa estiva

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By V agosto 6, 2025 22:31

Circondata dal branco e violentata in piazza durante festa estiva

**L’ennesimo caso di Taharrush Gamea in Italia: orrore al Carnevale di Bastia Mondovì**

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Bastia Mondovì, Cuneo, 6 agosto 2025 – Un altro episodio agghiacciante scuote l’Italia, riportando alla ribalta il fenomeno del *Taharrush Gamea*, la pratica di molestie di gruppo islamica che si sta diffondendo come un’ombra minacciosa nelle nostre città. Durante i festeggiamenti del Carnevale Estivo di Bastia Mondovì, tenutosi a luglio, una giovane minorenne è stata vittima di molestie e palpeggiamenti da parte di un gruppo di ragazzi, in un episodio che la Procura di Cuneo sta indagando come violenza sessuale di gruppo. Questo ennesimo caso conferma il fallimento delle politiche di integrazione e la crescente insicurezza che attanaglia il nostro Paese, alimentata da chi rifiuta i valori fondamentali della nostra società.

Secondo le ricostruzioni riportate da *TargatoCN* e *La Stampa*, la giovane si sarebbe allontanata dalle sue amiche durante la festa per cercare una sigaretta. Questo gesto innocente si è trasformato in un incubo: lasciato il cuore dell’evento, la ragazza è stata accerchiata, molestata e palpeggiata, in un’azione che richiama le modalità del *Taharrush Gamea*, una pratica di origine islamica che vede gruppi di giovani di origine straniera, agire in branco per aggredire donne indifese, sfruttando la confusione di eventi pubblici. La vittima, in stato di choc, è stata ritrovata da un agente della Polizia locale, allertato dalle amiche che non la vedevano tornare. I Carabinieri della Compagnia di Mondovì, a cui sono state affidate le indagini, stanno lavorando per identificare i responsabili, mentre la Procura di Cuneo mantiene il massimo riserbo sulla vicenda.

Questo episodio non è un caso isolato, ma si inserisce in una serie di aggressioni simili che stanno trasformando gli spazi pubblici italiani in luoghi di paura per le donne. Il *Taharrush Gamea*, che letteralmente significa “molestia collettiva” in arabo, si è già manifestato in altre città italiane, da Milano a Roma, con modalità che vedono gruppi di giovani, spesso immigrati di seconda generazione o stranieri, agire in branco per umiliare e violare le vittime, approfittando della folla e dell’impunità percepita. A Scandiano, pochi giorni fa, una madre e sua figlia sono state brutalmente aggredite da due minorenni di origine straniera, in un episodio che ha sconvolto la comunità emiliana. A Milano, nel gennaio 2025, una studentessa di 19 anni è stata accerchiata e palpeggiata da una decina di giovani fuori dalla discoteca Alcatraz, con un egiziano arrestato per violenza sessuale e tentata rapina.

Questi episodi rivelano una verità scomoda: l’integrazione di molti giovani di origine straniera, cresciuti in Italia e spesso educati nelle nostre scuole, è un fallimento clamoroso. Politici come quelli del PD e figure come Tajani continuano a spingere per una cittadinanza facile, sostenendo che la semplice nascita o crescita in Italia garantisca l’adesione ai nostri valori. Ma i fatti parlano chiaro: troppi di questi giovani mostrano un disprezzo assoluto per le nostre leggi e per la dignità delle persone, specialmente delle donne. La violenza di gruppo, come quella subita dalla minorenne a Bastia Mondovì, non è solo un crimine: è un attacco alla nostra cultura, alla nostra sicurezza e al nostro futuro.

La Procura di Cuneo, guidata da una ricostruzione ritenuta attendibile, sta procedendo con determinazione, ma il problema va oltre la repressione penale. Le autorità devono smettere di minimizzare questi episodi come “casi isolati” e riconoscere la natura sistemica del fenomeno. Le famiglie dei responsabili devono essere chiamate a rispondere delle azioni dei loro figli, e le forze dell’ordine devono ricevere risorse adeguate per prevenire e contrastare queste aggressioni. La politica, invece, deve abbandonare il buonismo e le illusioni multiculturali: la cittadinanza non può essere un regalo automatico per chi dimostra di odiare la nostra società.

Il Carnevale di Bastia Mondovì, un momento di gioia e comunità, è stato macchiato da un atto di barbarie che non può essere tollerato. È ora di dire basta: il *Taharrush Gamea* non deve trovare spazio in Italia. Serve una risposta durissima, con pene esemplari per i colpevoli e un ripensamento radicale delle politiche di immigrazione e integrazione. La sicurezza delle nostre donne e delle nostre città non può essere sacrificata sull’altare di un’ideologia fallimentare. Basta chiudere gli occhi: è tempo di proteggere il nostro Paese da questa deriva violenta.

Circondata dal branco e violentata in piazza durante festa estiva ultima modifica: 2025-08-06T22:31:20+00:00 da V
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