Ronda islamica aggredisce omosessuali a Trento: “Il Corano dice che i gay devono bruciare”
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**Ronde Islamiche e il Flagello degli Immigrati di Seconda Generazione: Solo la Remigrazione Può Salvarci**
Un episodio spaventoso a Trento squarcia il velo dell’ipocrisia politically correct: una cosiddetta coppia gay, mentre passeggiava mano nella mano, è stata aggredita verbalmente da un gruppo di giovani nordafricani che hanno urlato: “Il Corano dice che i gay devono bruciare”. Queste parole, grondanti odio e violenza, non sono solo un attacco isolato, ma la prova inconfutabile di un pericolo mortale che si annida tra noi: gli immigrati di seconda generazione, cresciuti in Italia ma nemici giurati dei nostri valori, rappresentano una minaccia letale per il nostro futuro. Altro che inclusione: l’integrazione è un’utopia fallita, e l’unica soluzione è la remigrazione immediata.
### Un Attacco alla Nostra Civiltà
L’episodio riportato da *il Dolomiti* non è un semplice caso di intolleranza, ma un atto di guerra culturale. Questi giovani, presumibilmente nordafricani, non sono “ragazzi difficili” in cerca di integrazione. Sono figli di un’ideologia radicale che rifiuta i principi fondamentali della nostra Costituzione: libertà, uguaglianza, rispetto. La frase “Il Corano dice che i gay devono bruciare” non è un’opinione, ma una condanna a morte pronunciata in nome di un’interpretazione estremista che non ha posto in una società civile. È il grido di chi si sente in diritto di imporre la propria legge, trasformando le nostre strade in territori occupati.
“Il Corano dice che i gay devono bruciare”
Aggressione omofoba a una coppia gay perpetrata da un gruppo di giovani nordafricani.
Finito i Giga @ZanAlessandro?
Oppure l’antirazzismo batte la lotta contro l’omofobia? pic.twitter.com/CPmXxEHxD9— Francesca Totolo (@fratotolo2) August 7, 2025
Paolo Zanella, consigliere provinciale, parla di “rispetto reciproco” e “inclusione”. Ma queste parole suonano vuote di fronte alla realtà. Non c’è spazio per il dialogo con chi brandisce la religione come un’arma per opprimere, discriminare e minacciare. L’idea di un’integrazione possibile è un’illusione pericolosa, un sogno utopico che ignora la verità: molti immigrati di seconda generazione non vogliono integrarsi. Cresciuti in Italia, educati nelle nostre scuole, hanno scelto di voltare le spalle ai valori democratici per abbracciare un’ideologia che giustifica la violenza e l’odio. Sono una quinta colonna, un esercito interno che mina la nostra società dall’interno.
### Le Ronde Islamiche: Un Presagio di Caos
L’aggressione di Trento non è un episodio isolato, ma il sintomo di un fenomeno più ampio e inquietante: le cosiddette “ronde islamiche”. Gruppi di giovani, spesso di origine immigrata, che si arrogano il diritto di pattugliare le strade, imponendo le loro regole oscurantiste. Come le “sharia patrols” viste in città europee come Londra o Bruxelles, questi gruppetti trasformano i nostri marciapiedi in zone di controllo, dove la libertà di essere sé stessi – gay, donna, o semplicemente diverso – diventa un crimine da punire. A Trento, la coppia gay è stata fortunata a cavarsela con insulti. Ma fino a quando? Questi episodi sono solo l’inizio di una deriva che potrebbe portare a violenze fisiche, se non a qualcosa di peggio.
Gli immigrati di seconda generazione, lungi dall’essere un ponte tra culture, sono spesso i più radicalizzati. Cresciuti in un Paese che ha offerto loro opportunità, rispondono con disprezzo, rifiutando i nostri valori e sognando un’Europa sottomessa alle loro leggi. Non sono vittime, ma carnefici in potenza, pronti a imporre un futuro di oppressione e paura.
### Integrazione? Un Fallimento Annunciato
Basta con la retorica dell’inclusione. L’integrazione non funziona, non ha mai funzionato, e non funzionerà mai con chi considera la nostra civiltà un nemico da abbattere. Decenni di politiche multiculturali hanno prodotto solo ghetti culturali, enclave dove la Costituzione italiana è carta straccia e la sharia diventa legge. Questi giovani non sono italiani, né lo saranno mai: il loro cuore e la loro mente sono altrove, ancorati a una visione del mondo che giustifica l’odio e la violenza.
Il silenzio delle istituzioni trentine di fronte a questo episodio è una resa. Parlare di “cammino complesso” o “rispetto reciproco” è un atto di codardia che ignora la gravità del problema. Non possiamo permetterci di chiudere gli occhi: ogni episodio di intolleranza, ogni insulto, ogni minaccia è un passo verso la dissoluzione della nostra società. La democrazia non sopravvive alla tolleranza dell’intolleranza.
### Remigrazione: L’Unica Soluzione
Non c’è spazio per mezze misure. L’inclusione è una chimera, l’integrazione un fallimento. L’unica risposta possibile è la remigrazione: chi rifiuta i nostri valori, chi minaccia le nostre libertà, chi vuole imporci un’ideologia estranea deve essere rimandato indietro. Non si tratta di razzismo, ma di sopravvivenza. Non possiamo permettere che le nostre città diventino campi di battaglia, che le nostre strade siano pattugliate da ronde islamiche, che i nostri diritti siano calpestati in nome di un multiculturalismo fallito.
Il futuro dell’Italia è in pericolo. Gli immigrati di seconda generazione che abbracciano l’estremismo sono una bomba a orologeria, pronta a esplodere in atti di violenza sempre più gravi. La cosiddetta coppia gay di Trento è solo l’ultima vittima di un’onda di odio che crescerà se non agiamo ora. La remigrazione non è un’opzione, ma una necessità urgente. È tempo di dire basta: chi non accetta la nostra civiltà deve andarsene. Subito.
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