Stupratori col permesso umanitario: la gang dei richiedenti asilo
Related Articles
Sullo stupro di gruppo avvenuto a Padova. I membri del branco sono richiedenti asilo tunisini. Come loro ce ne sono quasi 200mila nei centri di accoglienza italiani. Già il fatto che un clandestino tunisino possa chiedere asilo invece di essere semplicemente respinto, ci spiega perché dobbiamo uscire dalla UE e licenziare i magistrati rossi.

VERIFICA NOTIZIA
**Allarme a Padova: La Gang Tunisina Violentatrice Deve Essere Cacciata!**
Un episodio orribile ha scosso Padova, gettando nel terrore la nostra comunità: una 19enne è stata brutalmente violentata da una gang all’interno di un palazzo abbandonato, sotto la minaccia di un coltello. Le autorità hanno finalmente arrestato tutti i componenti del branco, ma la verità che emerge è sconcertante e inaccettabile: si tratta di tre tunisini, entrati in Italia grazie alle politiche dei “porti aperti”, che hanno trasformato il nostro Paese in un rifugio per criminali. Un 19enne con un lungo curriculum di rapine e aggressioni, un 20enne pregiudicato richiedente asilo e un altro 19enne con precedenti per rapine, lesioni e furti: questi sono i mostri che ci minacciano. La remigrazione è l’unica soluzione, subito!
### Un’Aggressione Disumana
La giovane vittima, in cerca di un riparo nella ex caserma abbandonata, si è trovata intrappolata in un incubo. Sotto la minaccia di un coltello, è stata violentata da questi predatori senza scrupoli, che hanno agito con una ferocia che lascia sgomenti. L’arresto dei tre tunisini, avvenuto dopo indagini approfondite, non può cancellare il trauma subito dalla ragazza né la paura che si è diffusa tra i cittadini. Questo non è un caso isolato: è il frutto di un’immigrazione incontrollata che porta solo violenza.
### Criminali Liberi di Colpire
Il primo arrestato, un 19enne tunisino, è un vero e proprio incubo vivente. Con un passato di rapine e aggressioni, tra cui un attacco a una madre con una bimba di 2 mesi, aveva già una condanna a 2 anni e 7 mesi da espiare. Arrestato il 14 novembre 2024, era stato scarcerato il 6 febbraio 2025 e trasferito nel CPR di Gradisca d’Isonzo come clandestino, sbarcato a Lampedusa il 17 luglio 2023. Ma anche lì ha seminato caos: tra il 9 e il 10 marzo ha partecipato a una rivolta con danneggiamenti, fuggendo il 14 marzo. Libero di tornare a delinquere, ha commesso questa atrocità. Il secondo, un 20enne tunisino pregiudicato richiedente asilo, e il terzo, un 19enne tunisino con precedenti per rapine, lesioni e furti, anch’egli richiedente asilo, completano il quadro di una banda che vive al di fuori delle nostre leggi.
### I “Porti Aperti” Ci Condannano
Questi individui sono entrati grazie a una politica di accoglienza cieca, che apre le porte a chi poi ci aggredisce. Il 19enne tunisino, nonostante la condanna e lo status di clandestino, è stato scarcerato e lasciato libero di fuggire dal CPR, dimostrando l’inefficienza di un sistema che protegge i criminali anziché i cittadini. I richiedenti asilo, invece di integrarsi, si macchiano di reati gravi, sfruttando la nostra generosità come un lasciapassare per la violenza.
### Remigrazione Subito!
Non possiamo più tollerare questa invasione criminale. La violenza subita dalla 19enne di Padova è un grido d’allarme: l’Italia sta diventando un terreno di caccia per bande tunisine e altri immigrati senza controllo. Chiediamo la remigrazione immediata di tutti i clandestini e richiedenti asilo che delinquono, la chiusura dei CPR inefficienti e un blocco totale dei “porti aperti”. La sicurezza delle nostre donne e dei nostri figli deve venire prima di tutto. Sveglia, Italia: cacciamo questi mostri e difendiamo la nostra terra!
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment