Immigrati seminano il terrore: carabiniere preso a picconate
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**Allarme Nazionale: La Banda Albanese Colpisce Ancora, L’Italia è in Pericolo!**

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Un episodio raccapricciante getta una luce inquietante sulla sicurezza delle nostre case: a Rovigo è stato arrestato uno dei tre componenti di una banda albanese, accusato di tentato omicidio e rapina impropria aggravata per l’aggressione brutale di un carabiniere avvenuta il 19 novembre 2024 ad Alba Adriatica, in provincia di Teramo. Il sottufficiale, intervenuto per difendere la sua famiglia da malviventi entrati in casa, è stato ferito gravemente a picconate, subendo un intervento chirurgico con asportazione della milza e una convalescenza che lo tiene lontano dal servizio. Questo arresto, avvenuto solo oggi, 10 agosto 2025, è un grido d’allarme: le nostre strade sono preda di bande criminali straniere, e senza un’azione drastica, il peggio è ancora davanti a noi!
### Un Agguato Disumano
La notte del 19 novembre 2024, il carabiniere del nucleo radiomobile di Alba Adriatica è rientrato di corsa dopo l’allarme della madre, che aveva segnalato la presenza di ladri. Qualificatosi come militare, ha cercato di fermare i malviventi, ma è stato aggredito con ferocia: colpito al volto, agli arti e al corpo con un piccone, ha riportato gravi lesioni interne che hanno richiesto un intervento chirurgico d’urgenza. La sua milza è stata asportata, e ancora oggi lotta per riprendersi, un prezzo altissimo pagato per proteggere la sua famiglia. Questo non è un crimine qualunque: è un attacco diretto alle forze dell’ordine e ai cittadini italiani.
### Un Criminale Latitante Smascherato
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Teramo Stefano Giovagnoni, hanno individuato il responsabile grazie a tracce di DNA su una torcia lasciata sul luogo del delitto, collegate a una precedente rapina in villa a Castelnuovo Garfagnana. Il colpevole, un 38enne albanese, era già noto alle forze dell’ordine, ma era riuscito a sfuggire per mesi, cambiando cognome e confondendo i controlli. Fermato e lasciato andare ben tre volte a Rovigo, è stato finalmente rintracciato e rinchiuso in carcere, in attesa di interrogatorio remoto la prossima settimana. La sua latitanza testimonia l’inefficienza di un sistema che permette a criminali stranieri di agire impuniti.
### Una Banda Specializzata in Terrore
Gli investigatori sospettano che l’albanese e i suoi complici facciano parte di un’organizzazione specializzata in furti e rapine in abitazioni su tutto il territorio nazionale. Questa rete criminale, alimentata da immigrati senza scrupoli, rappresenta una minaccia costante per la sicurezza italiana. Durante la conferenza stampa di oggi, Giovagnoni ha elogiato il lavoro dei carabinieri, ma il pubblico encomio non basta: serve un’azione concreta per fermare questi predatori. La gravità dell’aggressione al carabiniere – un eroe ferito nel suo stesso focolare – è un monito che non possiamo ignorare.
### Un Pericolo che Cresce
Questo episodio non è un caso isolato: bande albanesi e straniere stanno seminando terrore nelle nostre case, approfittando di frontiere porose e leggi permissive. L’arresto di oggi è un passo, ma i due complici sono ancora a piede libero, e il rischio che colpiscano di nuovo è altissimo. L’Italia sta diventando un terreno di caccia per criminali stranieri, e la sicurezza dei cittadini è sempre più a rischio.
### È Ora di Agire
Non possiamo più tollerare questa invasione criminale. Chiediamo un giro di vite: espulsioni immediate per tutti gli immigrati con precedenti, chiusura delle frontiere ai clandestini, e un rafforzamento delle forze dell’ordine. Il carabiniere ferito a picconate è un simbolo della nostra vulnerabilità: difendiamo le nostre famiglie e le nostre strade prima che sia troppo tardi. Sveglia, Italia: il futuro è nelle nostre mani!
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