Donna travolta-uccisa da 4 zingari di 11 anni: l’esercito sgomberi i campi nomadi
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**Stop al Caos dei Campi Nomadi e dell’Immigrazione Selvaggia: Piccoli Assassini Impuniti, Vergogna d’Italia**

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La morte di Cecilia De Astis, una donna di 71 anni falciata da un’auto rubata a Milano, in via Saponaro, è un pugno nello stomaco che svela il marciume di un sistema collassato. I colpevoli? Quattro delinquentelli, tre dei quali tra gli 11 e i 13 anni, che hanno investito la donna e sono scappati come topi, lasciando la loro vittima a morire sull’asfalto. Non erano “bambini che giocavano”: erano criminali a bordo di un’auto rubata, cresciuti nel degrado di un campo nomadi in via Selvanesco, di origini bosniache ma, vergognosamente, nati in Italia. E la beffa più grande? Non pagheranno un solo giorno per questo omicidio. La legge italiana, floscia e buonista, li considera non imputabili per la loro età. Questa è la nostra giustizia: una barzelletta che protegge i carnefici e abbandona le vittime.
Questi piccoli mostri non sono meno pericolosi di un adulto incallito. Hanno guidato un’auto rubata con l’arroganza di chi sa di farla franca, hanno ucciso una donna innocente e sono fuggiti senza un briciolo di rimorso. E dove li trovano? In un campo nomadi, quei ghetti di illegalità che infestano le nostre città, covi di furti, rapine, spaccio e violenza. Non è un caso isolato, è la norma. I campi nomadi sono piaghe aperte, zone franche dove la legge non esiste e dove si allevano generazioni di criminali che sputano sulle nostre regole. E noi, cittadini onesti, dobbiamo subire, pagare, morire, mentre questi delinquenti, protetti dalla loro età e da un sistema codardo, continuano a seminare terrore.
Basta con il buonismo schifoso che ci sta distruggendo. Basta chiamare questi assassini “ragazzini” come se fossero incapaci di capire il male che fanno. Un undicenne che guida un’auto rubata e uccide non è un bambino, è un pericolo pubblico. La loro origine non è un dettaglio: l’immigrazione senza controllo ha portato in Italia comunità che non si integrano, che vivono di crimine e che trasformano i nostri quartieri in cloache. I campi nomadi sono il simbolo di questo fallimento, focolai di degrado che vanno rasi al suolo senza pietà. E le leggi? Vanno cambiate ora: pene durissime, anche per i minori, perché chi uccide deve pagare, punto. Niente scuse, niente sconti.
Cecilia De Astis è morta perché viviamo in un Paese che coccola i criminali e abbandona i suoi cittadini. È ora di dire basta: chiusura immediata dei campi nomadi, espulsione di chi non rispetta le nostre leggi, e galera senza sconti per chi, a qualsiasi età, sceglie di essere un assassino. Se non agiamo, il prossimo a morire potrebbe essere uno di noi. Sveglia, Italia, o affonderemo in questo schifo.
minori non imputabili? allora si arrestino i genitori che non li hanno ben educati. Condanna e poi espulsione immediata di tutti gli imputati coinvolti compresi i loro parenti sino alla quinta generazione!!