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**VERONA -** “Sono venuto a conquistare questa città”. Con queste parole, il sedicente leader dei maranza Don Alì ha lanciato la sua ultima provocazione ai veronesi, scatenando una pericolosa escalation di tensione nelle vie del centro storico. Dopo l’umiliante cacciata dei suoi uomini da Peschiera da parte degli ultras gialloblù, il boss della teppaglia ha deciso di alzare la posta in gioco.

**La minaccia social**
Sotto all’ultimo video di Don Alì, pubblicato sui social dai suoi maranza, compaiono parole che suonano come una dichiarazione di guerra: “A Peschiera avete vinto per caso. Ma Verona è diversa. Qui prenderemo tutto: le piazze, le stazioni, i locali”, dicono i suoi seguaci.

“Don Alì, Verona non è Milano. Qui i conquistatori finiscono al cimitero”, rispondono i veronesi.

**Il metodo del terrore**
Secondo gli investigatori della Squadra Mobile, le gang dei maranza avrebbero messo a punto in diverse città d’Italia un preciso modus operandi. Il reclutamento avviene principalmente tra i minorenni delle periferie più degradate, addestrati attraverso video di guerriglia urbana e provocazioni mirate contro i simboli del territorio. “Non siamo di fronte a semplici ragazzate”, spiega un alto funzionario di polizia. “Quello che ci preoccupa è la metodologia: filmare le aggressioni, minacciare le famiglie, sfidare apertamente le istituzioni. L’obiettivo finale è il controllo del territorio”.

**Il prossimo passo**

I maranza avevano annunciato a Peschiera una “passeggiata dimostrativa” nel cuore della città. Gli ultras li hanno affrontati con “un’accoglienza memorabile” cacciandoli dalla cittadina. Se le minacce dei maranza diventassero realtà, questa volta potrebbe trasformarsi in una vera e propria battaglia per le strade di Verona.