Reggio in mano agli africani: ragazzino accoltellato perché cerca di fermare due immigrati
Related Articles
REGGIO IN MANO ALLA MALAVITA STRANIERA: ALTRO SANGUINARIO AGGUATO NELLA PIAZZA DEGLI ORRORI
Reggio Emilia, 18 agosto 2025 – Non si placa l’ondata di violenza scatenata dai clandestini e dai piccoli criminali che hanno trasformato Piazzale Marconi e le vie adiacenti in una terra di nessuno, un inferno a cielo aperto dove la legge italiana sembra solo un ricordo. L’ultimo episodio, sabato mattina, è l’ennesima prova del fallimento delle politiche permissive che hanno lasciato marcire il tessuto sociale della città.
UN MINORENNE PUGNALATO PER AVER VOLUTO FARE DA PACERE
Davanti al Bar Marconi, un ragazzo, minorenne, ha tentato di fermare una rissa tra due uomini, entrambi immigrati. Gesto nobile, punito con un coltellata alla coscia. Il feritore? Un marocchino di 32 anni, già noto alle forze dell’ordine, armato di due coltelli. Un delinquente abituale, lasciato libero di infestare le strade nonostante un passato da criminale. I Carabinieri della Sezione Radiomobile lo hanno identificato grazie alle telecamere di sorveglianza e denunciato per lesioni aggravate, ma intanto lui continua a circolare, mentre un altro giovane finisce in ospedale.

VERIFICA NOTIZIA
LA PIAZZA: UN PARADISO PER I CRIMINALI
Piazzale Marconi è ormai il simbolo del degrado, un luogo dove bande di stranieri si affrontano a coltellate senza timore delle conseguenze. Dove sono le istituzioni? Dove sono quei politici che per anni hanno predicato accoglienza e integrazione, mentre la città sprofonda nel caos? Le telecamere registrano, i Carabinieri intervengono, ma è sempre troppo tardi: la Procura indaga, intanto il sangue scorre.
BASTA GIUSTIFICARE L’INGIUSTIFICABILE
Quanto ancora dovremo sopportare? Quanti altri feriti, quanti altri episodi di violenza prima che qualcuno ammetta il disastro? Questa non è immigrazione, è invasione. Non è integrazione, è anarchia. Non è sicurezza, è legge della giungla. E mentre l’Italia dorme, le nostre città diventano campo di battaglia.
Reggio Emilia è solo l’ultima vittima di un sistema malato. Ma fino a quando continueremo a voltare lo sguardo?
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment