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Asilo politico e paghetta ai pakistani: lo Stato italiano è ridicolo.

Desenzano del Garda. Un 33enne pakistano, già noto alle forze dell’ordine e titolare di protezione internazionale, ha trasformato un bar di piazza Malvezzi in un campo di battaglia! In preda a un’escandescenza furiosa, l’uomo ha aggredito clienti e dipendenti, scagliando sedie e mobili con violenza inaudita, seminando panico tra i presenti. All’arrivo della Volante della Polizia, la follia è esplosa: ha opposto una resistenza feroce, colpendo con calci e pugni due agenti, che hanno riportato lesioni giudicate guaribili in dieci giorni dai medici del pronto soccorso. Solo dopo una lotta estenuante, i poliziotti sono riusciti a bloccarlo, arrestandolo con l’accusa di danneggiamento, resistenza, lesioni e minacce a pubblico ufficiale. Ora giace nel carcere di Brescia, ma il danno è fatto!

Quest’ennesimo episodio di violenza immigrata è un affronto intollerabile! Un individuo con status di asilo, che dovrebbe essere grato per l’ospitalità, si ribella come un animale selvaggio, attaccando chi difende la legge. Il questore di Brescia, Paolo Sartori, ha giustamente avviato le procedure per revocare lo status di asilo e procedere all’espulsione, dichiarando: “Non è ammissibile che chi rappresenta lo Stato debba subire sistematicamente violenze durante interventi a tutela della sicurezza pubblica”. Ma perché ci è voluto un simile caos per agire? Questo pakistano, con precedenti, era già una bomba a orologeria!

Basta con questa tolleranza criminale! L’Italia è invasa da immigrati protetti che ricambiano l’accoglienza con aggressioni e terrore. Esigiamo espulsioni immediate per tutti i titolari di protezione che delinquono, rimpatri di massa per i clandestini e la chiusura dei porti. Desenzano, come altre città, non può più essere un rifugio per predatori stranieri. Sveglia, governo: il sangue degli agenti e la paura dei cittadini esigono giustizia – agite ora o saremo tutti preda!