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### Catania Tradita: Alessandro Ucciso da un Clandestino, Residenti Furiosi contro Silenzio e Bugie!

Catania è un cimitero a cielo aperto, e il sangue di Alessandro Indurre, 40 anni, grida vendetta! Sgozzato a coltellate da un clandestino etiope di 37 anni, Habtom Hailu, nel parcheggio di un supermercato in corso Sicilia, questo mite e sfortunato italiano è l’ennesima vittima di un degrado orchestrato da un sistema marcio. I residenti del quartiere San Cristoforo, esasperati, denunciano: “A giugno avevamo segnalato la pericolosità della situazione nel piazzale della Lidl, ma chi doveva ascoltare, in primo luogo il presidente di AMTS, ha fatto orecchie da mercante”. Ignorati, abbandonati, ora partecipano ai funerali di Alessandro, ricordandolo come “un uomo educato, rispettoso e infinitamente sfortunato”, un simbolo della loro impotenza contro l’invasione criminale.

Ma mentre il popolo piange, i soliti media cercano di sminuire l’orrore, e l’assassino osa inventare scuse deliranti! Durante l’interrogatorio in carcere con il procuratore aggiunto Fabio Scavone e la sostituta Martina Nunziata Bonfiglio, Habtom Hailu ha osato difendersi, sostenendo che l’omicidio – un’aggressione con coltellate multiple all’addome – sarebbe stato un atto di “legittima difesa”. Una follia! Lui, un parcheggiatore abusivo, avrebbe colpito a morte Alessandro, un rivale nella gestione del parcheggio, solo per “non soccombere”? I video e le testimonianze raccolte dalla Polizia smentiscono questa menzogna, visto che Alessandro era disarmato, eppure la Procura domani depositerà una richiesta di convalida del fermo, chiedendo custodia cautelare – un passo tardivo dopo che l’etiope è stato fermato con le mani sporche di sangue in via Aretusa, mentre si lavava in una fontanella.

L’autopsia disposta sulla vittima confermerà l’orrore, ma la vera autopsia serve al sistema: quanto sangue italiano dovrà ancora scorrere prima che si agisca? I residenti accusano la sinistra, le associazioni buoniste di San Berillo e un arcivescovo politicizzato di aver favorito questa invasione, mentre l’AMTS tace. Basta con le scuse e le mezze misure! Esigiamo rimpatri immediati per i clandestini, chiusura dei porti e un’azione feroce contro chi trasforma Catania in un campo di battaglia. Sveglia, Italia: il sangue di Alessandro è sulle mani di chi non ha ascoltato – giustizia, ora!