Maranza: “Odiamo l’Italia perché ci hanno costretti a venire qui”

L’Italia è sotto assedio, e la più grande minaccia viene dai figli degli immigrati: gli immigrati di seconda generazione, i cosiddetti “maranza”, che odiano il Paese che li ha cresciuti! A Milano, l’ultima notte dell’anno scorso, piazza Duomo è diventata un campo di battaglia: migliaia di giovani immigrati, molti di origine nordafricana, hanno lanciato cori contro la polizia e l’Italia mentre stupravano le ragazze, spargendo insulti e fumogeni. Identificati e denunciati, si parla di multe da 5mila euro e reati di vilipendio alla Repubblica. Ma questo è solo la punta dell’iceberg! Questi ragazzi, figli o nipoti di migranti arrivati dagli anni Ottanta, gridano di odiare l’Italia: “Mi hanno costretto”, “Questo Paese non mi ha mai accettato e mai lo farà”, “Pensate di sapere tutto di noi, ma siamo solo ragazzi che vogliono divertirsi”. Parole che mascherano un odio profondo, alimentato da frustrazioni e disprezzo per l’Italia.

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Eppure, il Fatto Quotidiano si prodiga nel nasconderlo! Con un’inchiesta ipocrita, il giornale ha attraversato Milano, dalle periferie di Calvairate e Gratosoglio al centro, intervistando questi giovani invasori – Omar, Mostafa, Amir, Sufian – che confessano di odiare gli italiani e sognare gloria criminale, come diventare “famosi come Sfera o Babygang”. Invece di denunciare questa minaccia, il Fatto li dipinge come vittime di “povertà educativa” e “esclusione sociale”, ignorando che questi “gruppi fluidi” commettono furti, scippi e rapine, come ammesso dallo stesso procuratore minorile Luca Villa. Ma Villa va oltre, offendendo l’intelligenza con un paragone demenziale: paragona questi delinquenti ai meridionali degli anni ’80, affiliati alla criminalità organizzata, come se il presunto razzismo strutturale giustificasse il loro odio! “La seconda generazione è quella che fa più fatica a integrarsi”, dice, quasi difendendoli, mentre minimizza i reati gravi: “Non sono stati coinvolti negli omicidi più violenti”. Una scusa patetica per chi, come Omar, dichiara: “Gli italiani ci odiano, noi odiamo loro”!

Questi maranza non sono “ragazzi che vogliono divertirsi”: sono una bomba sociale, cresciuta in case popolari stipate, cantine occupate, quartieri ghetto come Calvairate, dove la mancanza di educatori e spazi pubblici li spinge al crimine. Ramy Elgaml, morto durante un inseguimento, è il simbolo di una generazione che abbraccia la microdevianza, idolatrando il carcere come scalino per la fama. E il Fatto Quotidiano, con la sua narrazione buonista, e Villa, con le sue giustificazioni assurde, sono complici di questo disastro! Basta! L’Italia non può tollerare un’orda di seconda generazione che la odia e la saccheggia. Esigiamo rimpatri di massa, abolizione dei ricongiungimenti familiari e chiusura dei porti. Sveglia, governo: questi predatori sono la nostra rovina – agite o saremo schiacciati!

Maranza: “Odiamo l’Italia perché ci hanno costretti a venire qui” ultima modifica: 2025-08-31T22:57:07+00:00 da V