Di nuovo libera la borseggiatrice Shakira: perché non la rimandano in Bosnia?
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**Venezia, vergogna della giustizia: la borseggiatrice “Shakira” libera dopo un anno di condanna – Le toghe proteggono i criminali stranieri!**
L’Italia è un Paese allo sbando, e Venezia ne è l’emblema: la famigerata borseggiatrice “Shakira”, una 20enne rom di origini bosniache con un record criminale di 65 fascicoli penali, è tornata libera dopo una condanna a un solo anno per aver violato il divieto di dimora nella città lagunare. Come riportato da *Il Giornale* il 6 settembre 2025, questa delinquente seriale, fermata a inizio agosto in flagranza di reato, ha beneficiato del rito abbreviato e di una sentenza scandalosa del giudice Michela Rizzi, che l’ha lasciata a piede libero con un inutile divieto di dimora – lo stesso che “Shakira” ha già ignorato, come dimostrano i cittadini che l’hanno vista di nuovo in azione tra le calli. Questo non è un sistema giudiziario, è un invito aperto agli immigrati criminali a fare ciò che vogliono: rubare, minacciare, deridere la legge, mentre le toghe li coccolano con pene ridicole e scarcerazioni immediate.
La situazione a Venezia è fuori controllo: bande di borseggiatori, spesso minorenni o accompagnati da “guardie del corpo” maschili, terrorizzano turisti e residenti, sfruttando un sistema che li protegge invece di punirli. La riforma Cartabia, rendendo il furto perseguibile solo su querela, ha trasformato l’Italia in un paradiso per ladri stranieri come “Shakira”, che agiscono indisturbati sapendo che torneranno liberi in poche ore. I comitati di cittadini, come i “Non Distratti”, fanno ciò che possono, ma si trovano persino denunciati per “violenza privata” da questi delinquenti. Basta con questa farsa! È ora di abrogare i ricongiungimenti familiari, che importano famiglie criminali come quella di “Shakira”, e di espellere immediatamente ogni immigrato che delinque. Venezia e l’Italia non possono essere il parco giochi di predatori stranieri: servono pene severe e rimpatri forzati, o le nostre città saranno perse per sempre
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