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— Bonifacio Castellane (@boni_castellane) September 5, 2025

La nomina di Shabana Mahmood a Home Secretary del Regno Unito, avvenuta il 5 settembre 2025, è un oltraggio che segna un passo ulteriore verso l’islamizzazione dell’Inghilterra e la dissoluzione della sua identità nazionale. Una donna musulmana di origini pakistane, con un passato di proteste anti-israeliane e posizioni ambigue sull’immigrazione, è stata messa a capo di un dicastero cruciale, con il controllo di frontiere, polizia e sicurezza. Questa scelta non è solo un simbolo di diversità malintesa, ma un chiaro segnale della sostituzione etnica in atto: una popolazione musulmana in crescita, che rappresenta già il dieci per cento del Regno Unito, sta conquistando posizioni di potere, mentre l’Inghilterra autoctona si ritrova sempre più estranea nella propria terra. Le politiche di Mahmood, che in passato ha firmato lettere contro la deportazione di criminali stranieri, rischiano di spalancare ulteriormente le porte a un’immigrazione incontrollata, minando la sicurezza e la coesione sociale. Questo non è progresso, ma una resa culturale e politica a chi vuole trasformare il Regno Unito in un’estensione del mondo islamico.

In Italia, il copione potrebbe essere lo stesso, e i segnali sono già evidenti. Prima si celebra una miss nera come simbolo di un’integrazione di facciata, poi si convocano africani nella nazionale di calcio, normalizzando una narrazione che erode l’identità italiana. Il passo successivo? Ministri islamici nei ruoli chiave, come già accade in Inghilterra con Mahmood. La popolazione musulmana in Italia, ormai al 4-5%, cresce a ritmi preoccupanti, e con essa il rischio di vedere le nostre istituzioni infiltrate da chi non condivide i valori della nostra civiltà. L’Italia, culla della civiltà europea, sta seguendo la stessa strada dell’Inghilterra: un progressivo smantellamento della sua essenza sotto il pretesto del multiculturalismo. Se non si inverte questa rotta, presto ci troveremo con un governo che non rappresenta più il popolo italiano, ma una mosaico di identità straniere che ci renderanno stranieri in casa nostra.