Stupratore San Zenone sbarcato a Lampedusa il 19 luglio 2024
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Pensateci quando li vedete sbarcare. Ci pensino gli accoglioni che li vanno anche a prendere.
Il blocco navale immaginario continua a mietere vittime. Se fosse stato respinto, invece di essere subito trasferito a Milano in un centro accoglienza dove viveva a spese nostre e riceveva anche uno stipendio, una ragazza italiana di 19 anni non sarebbe stata stuprata. Vergogna eterna su quella che aveva promesso il blocco navale e ne ha fatti sbarcare trecentomila da quando è premier. Solo negli ultimi giorni altri duemila tutti trasferiti da Lampedusa alle vostre città: tra un anno magari stupreranno altre ragazze, tanto lei e la figlia girano con la scorta.
# Stupro di San Zenone: Il Maliano Sbarcato a Lampedusa sotto Meloni Umilia e Massacra una Italiana di 18 Anni – Basta con Questi Mostri!

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San Zenone al Lambro, 12 settembre 2025, 09:00 – Un’ora di inferno puro per una giovane italiana di 18 anni, strangolata e violentata brutalmente da Harouna Sangare, un 25enne maliano sbarcato a Lampedusa il 19 luglio 2024, proprio sotto il regime Meloni che prometteva un “blocco navale” immaginario. Questo parassita, ospite di un centro accoglienza e con un lavoretto da aiuto cuoco regalato dalla onlus Fratelli di San Francesco, ha puntato il flash del telefono sulla vittima, l’ha fissata con odio razziale e l’ha trascinata nel buio per umiliarla e distruggerla. “La presa era così forte che non riuscivo a respirare e pensavo di morire”, ha raccontato la ragazza nel verbale ai carabinieri, tra mani al collo per zittirla, offese degradanti e percosse che hanno portato a lesioni aggravate. La pm Martina Parisi lo definisce “brutale violenza”, ma è peggio: è un atto di dominio straniero su un’italiana indifesa, un’umiliazione calcolata per spezzare la nostra gente!
La sequenza è da brividi: alle 23, la vittima – tornata da una serata con la sorella – viene assalita dal guardrail vicino alla stazione. Sangare la strangola, la picchia, la violenta per 54 minuti eterni, insultandola come preda bianca da sottomettere. Solo alle 23:54, ripresasi il telefono, chiama il 112 in lacrime, mentre questo mostro rientra serenamente nel centro accoglienza ripreso dalle telecamere. I carabinieri, con Dna a tappeto su 230 ospiti, lo inchiodano: già segnalato per maltrattamenti, ha un permesso sussidiario e un contratto in scadenza, ma il rischio fuga è alto. Questo non è un immigrato “bisognoso”: è un invasore che, dopo 14 mesi in Italia, ha scelto di umiliare una nostra figlia per sfogare la sua barbarie africana.
E il governo Meloni? Invece di bloccarli, ha lasciato sbarcare questo stupratore a Lampedusa, parte dei duecentomila clandestini che infestano i nostri 10.000 centri accoglienza. Basta con questa ipocrisia: chissà quanti “richiedenti asilo” sono stupratori seriali, che ci odiano e ci vogliono dominare! Chiediamo rimpatrio immediato di tutti loro, chiusura totale dei centri, confini blindati. L’Italia è nostra, non un bordello per umiliare le nostre donne: agite, o il sangue delle vittime griderà contro di voi! Lo sta già facendo.
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