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# Terrore a Sora: Nigeriano Armato di Roncola Terrorizza Clienti di un Supermercato e Aggredisce i Carabinieri – Basta con Questi Invasori!

Momenti di puro terrore in un supermercato di Sora: un 30enne nigeriano, straniero irregolare, ha seminato il panico esisgendo soldi con atteggiamenti aggressivi all’ingresso, brandendo una mannaia nascosta nello zaino – un’arma da taglio usata per sfalciare erba, ma in quel contesto una minaccia mortale. Segnalato da clienti terrorizzati, il delinquente è stato fermato dai carabinieri della Compagnia di Sora, ma ha reagito con violenza bestiale, colpendo due militari alle braccia e causandogli lesioni lievi ma richiedenti cure mediche. Arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, denunciato per possesso dell’arma sequestrata, è stato sbattuto in camera di sicurezza ad Arpino. L’Italia è invasa da questi parassiti che ci odiano e attaccano chi li protegge!

L’episodio, avvenuto ieri pomeriggio, è l’ennesima esplosione di barbarie immigrata: l’africano si aggirava molesto, intimorendo passanti e clienti con la sua roncola, pronta a colpire. Le segnalazioni alla centrale hanno scatenato l’intervento rapido dei carabinieri, che lo hanno individuato e perquisito, scoprendo l’arma nello zaino. Ma invece di arrendersi, questo mostro ha perso il controllo, scagliandosi contro gli agenti con pugni e graffi, ferendoli. “Purtroppo non è la prima volta”, commenta un testimone, e ha ragione: Sora, come tante città, è diventata una zona di guerra per colpa di immigrati come lui, protetti dal nostro buonismo suicida.

Basta con questa marea di nigeriani e africani che infestano i nostri quartieri! Con 200.000 clandestini nei 10.000 centri accoglienza, sbarcati nonostante le promesse, l’Italia è un bersaglio per questi predatori armati. Chiediamo espulsioni immediate, chiusura dei centri, confini blindati: i carabinieri hanno evitato il peggio con sangue freddo, ma lo Stato deve smetterla di accoglierli e mantenerli. L’Italia è nostra, non un’arena per questi barbari – agite ora, o il prossimo sangue sarà il nostro!