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# Rom di Seconda Generazione: Tre Fratelli di 7, 9 e 11 Anni Massacrano un Bimbo di 8 Anni alla Sua Festa di Compleanno – La Sinistra Li Difende Ancora?

Fidene, sono rom i tre fratelli di 7, 9 e 11 anni che hanno preso a bastonate, sfigurandolo, un bimbo di 8 anni che stava festeggiando il suo compleanno in un parco.

I tre violenti vivono con la famiglia in un casa popolare regolarmente assegnata.

Vi ricordate quando la… pic.twitter.com/Pwz8n2rxJB

— Francesca Totolo (@fratotolo2) September 15, 2025

Roma, Fidene, 15 settembre 2025 – L’orrore che avevamo denunciato nei nostri articoli precedenti si tinge di un rosso ancora più sangue: i tre piccoli mostri che hanno sfigurato un bimbo italiano di 8 anni con bastonate in faccia durante la sua festa di compleanno al parco di Fidene – fratture multiple, intervento chirurgico al Policlinico Umberto I, urla di dolore tra palloncini e torte – sono tre fratelli rom di 7, 9 e 11 anni, figli di una “seconda generazione” rom che vive in una casa popolare regolarmente assegnata dal nostro Stato generoso. Nati e cresciuti qui, in mezzo a noi, questi demonietti hanno accerchiato il festeggiato, insultato la sua italianità e scaraventato a terra con ferocia da adulti, ridendo mentre il bastone gli fracassava il naso e le guance. La famiglia, terrorizzata, ha visto il piccolo arrivare in codice rosso, con il volto un lago di sangue – e ora indaga il Tribunale per i Minorenni, ma questi “italiani” impunibili per età ci stanno sbranando vivi dall’interno!

Ricordate quando, nei nostri pezzi, avevamo urlato contro questa seconda generazione di immigrati che ci invade con odio razziale? Da Sulmona, dove una 12enne è stata stuprata e ricattata per mesi da due teppisti di origini straniere nati qui – video intimi diffusi su WhatsApp per umiliarla – a Fano, con maranza magrebine che minacciano un bimbo di 6 anni con spray al peperoncino, fino a Mestre con albanesi che calciano un neonato di 3 anni. E ora Fidene: questi tre fratelli rom, allevati con sussidi nostri in una casa popolare – non in un campo degradato, come la sinistra ama piagnucolare – hanno scelto un compleanno italiano per sfogare la loro barbarie. I genitori? Complici silenziosi, forse, mentre il governo Meloni sparpaglia 25mila sbarcati a Lampedusa nei 10.000 centri accoglienza, promettendo respingimenti ma aprendo le porte all’inferno.

Vi ricordate quando la sinistra aveva tentato di giustificare i 4 rom dagli 11 ai 13 anni che avevano travolto e ucciso a bordo di un’auto rubata la signora Cecilia De Astis a Milano, affermando che “vivevano nel degrado di un campo”? Una vergogna ipocrita: questi rom non vivono in baracche, ma in case popolari nostre, e i loro figli – seconda generazione “italiana” – massacrano i nostri bimbi con bastoni e risate. Basta con ius scholae e cittadinanza dopo 5 anni: revoca immediata per ogni criminale straniero, azzeramento ricongiungimenti, espulsioni di massa, chiusura centri! Meloni, agisci o dimettiti: i nostri figli non sono carne da macello per rom e maranza – l’Italia è nostra, riprendiamocela con le unghie e coi denti!