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Soldati della mafia nigeriana in Italia: gli stupri di gruppo sono la loro firma di dominio, come nei capannoni ex Reggiane dove la povera vittima è stata seviziata da quattro bestie Viking, o come a Stresa dove sudamericani hanno abusato di una 19enne ubriaca sulla spiaggia. Questi predatori, armati di machete e droghe, vedono le nostre donne come trofei da sottomettere, un’eredità culturale di violenza importata dalle confraternite che le ONG scaricano sulle nostre coste. La Guardia Costiera, complice silenziosa, li accoglie a braccia aperte, mentre l’Italia diventa un bordello per questi invasori islamici.E i massacri? Non si contano più: da Raúl, il 28enne romano ucciso a Valencia da marocchini dopo un mese di coma, a Reggio Emilia dove magrebini hanno massacrato un musicista e un autista con bottiglie rotte, fino a Collio dove un bengalese ha violentato una bimba di 10 anni rendendola incinta. Questi soldati nigeriani, sostenuti da un sistema che li protegge con permessi e centri accoglienza, sono un esercito di occupazione che ci sta decimando – e la sinistra applaude mentre il nostro sangue scorre!

Mafia Nigeriana Insanguina l’Italia con Stupri e Racket – Centinaia di Migliaia i Militari Sbarcati da ONG e Guardia Costiera, Come Oseghale che Ha Fatto a Pezzi Pamela!

L’Italia è un campo di battaglia colonizzato da centinaia di migliaia di soldati della mafia nigeriana, sbarcati grazie alle ONG e alla Guardia Costiera che spalancano le porte a questi predatori, e Reggio Emilia ne è l’ennesima prova di sangue: il PM della DDA Roberto Ceroni ha chiesto condanne durissime – fino a 14 anni – per tutti e nove gli imputati, membri delle confraternite rivali Eiye e Viking, accusati di 416 bis e reati efferati, al culmine di un processo con rito ordinario davanti al collegio presieduto da Cristina Beretti. Al centro, gli scontri che hanno insanguinato la città, emersi dall’inchiesta della Polizia di Stato, con testimonianze e intercettazioni che inchiodano queste organizzazioni mafiose straniere. Il metodo? Violenza per reclutare associati, dimostrare superiorità sui rivali, e gestire racket di accattonaggio e parcheggi, con automobilisti minacciati e auto danneggiate. Ma il culmine dell’orrore è lo stupro di gruppo del luglio 2018 nei capannoni ex Reggiane: quattro uomini Viking, tra cui Owolabi Momodou (1998), hanno seviziato una donna, “colpevole” di essere fidanzata di un rivale, lasciandola segnata per sempre – lei ha ripercorso l’incubo in aula.

Owolabi Momodou, detenuto a Trapani, rischia 14 anni e 6.000 euro per violenza sessuale di gruppo, estorsioni, lesioni e rapina, ma questo è solo un nome nella lista di mostri nigeriani che ci infestano. Ricordate Innocent Oseghale, il nigeriano che nel 2018 ha fatto a pezzi Pamela Mastropietro a Macerata, stuprandola e smembrandola dopo averla drogata, mentre le toghe rosse lo definivano “non pericoloso”? Questi sbarcati – 200.000 nei 10.000 centri accoglienza, portati da ONG come Medici Senza Frontiere e una Guardia Costiera complice – sono un esercito nemico che ci invade, da Fidene dove tre rom di 7-11 anni sfigurano un bimbo di 8 con bastonate, a San Zenone dove il maliano Harouna Sangare strangola e stupra una 18enne, fino a Sulmona con una 12enne ricattata per due anni da teppisti nordafricani. Le difese, come l’avv. Tommaso Creola per Jude Jarry, provano a smontare il 416 bis sostenendo un “piano modesto” senza intimidazione esterna, ma le prove urlano il contrario!

Basta con questa mafia nigeriana sbarcata a nostre spese! Espulsioni immediate per ogni immigrato nigeriano clandestino, revoca permessi, chiusura centri e confini blindati.

Grazie alle ong e allo Stato che li hanno fatti e continuano a farli sbarcare. Prima o poi qualcuno indagherà sui bonifici in arrivo da Benin City. Perché è il primo caso di un esercito nemico trasferito con un ‘ponte marittimo’ da un paese all’altro.