La miss mulatta si offende perché le dicono “non rappresenti la bellezza italiana”
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Partecipi a Miss Italia in un’epoca storica in cui la vedono solo i parenti delle miss in gara? Vince un’altra? Puoi sempre giocare la carta del ‘razzismo’ per farti pubblicità.
Fanny Tardioli, miss Umbria e sconfitta in finale a Miss Italia, non si è lasciata scappare l’occasione.
“Secondo alcuni non rispetto i canoni della ‘bellezza italiana’”. Il che è palesemente evidente. Come è evidente che è italiana perché ha un genitore italiano e quindi questa è anche casa sua.

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“Sono davvero sconcertata dalla miriade di commenti che mi sono stati mandati (perché io sinceramente nemmeno li leggo) dalle mie amiche o dalle persone che conosco, nei quali leggo ignoranza e cattiverie nei miei confronti solo perché per alcuni non rispetto i canoni della “bellezza italiana”, e che quindi di conseguenza non avrei nemmeno avuto il diritto (e parlare di diritti nell’ambito di un concorso di bellezza è al quanto folle) di partecipare e tanto meno di arrivare sul podio” scrive la ragazza nella sua lunga lettera.
Non è razzista dire che una mulatta non rappresenta la bellezza italiana: è la verità oggettiva. Ovviamente il tutto deve essere espresso nel rispetto dell’individuo. Lo stesso sarebbe evidente in presenza di una miss cinese, eschimese o marziana.
“È più che lecito che qualcuno abbia delle idee discordanti, che qualcuno preferisca un determinato tipo di bellezza rispetto ad un altro: ma ci sono modi e modi di dire le cose e leggere che dovrei tornare al mio Paese (nel quale già sono) – la giovane è nata a Spoleto e vive a Campello sul Clitunno nel Perugino – mi fa rabbrividire, perché sono queste le persone che alimentano l’odio e accentuano il pregiudizio sulla diversità, il nazionalismo e patriottismo in maniera negativa e morbosa. Poi ci si lamenta se i figli crescono male e cattivi: ma come si può se si ha un genitore che invece di educare i propri bambini al rispetto nei confronti del prossimo commentano i post insultando e sminuendo le persone? Le ragazzine. Come si può pretendere che l’odio nel mondo diminuisca se coloro che dovrebbero insegnarci come comportarci, come amare il prossimo e rispettare gli altri è il primo a non saperlo? A non dimostrarlo?”.
Sciocchezze. Il rispetto individuale che si deve a chiunque non deve comunque farci perdere di vista la realtà: è italiana ma non è la tipica bellezza italiana. E se gli italiani del futuro fossero tutti come lei, non sarebbe più Italia, sarebbe un’altra cosa.
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