Lecco, due amiche uccise da immigrato: era drogato alla guida

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By V settembre 21, 2025 16:52

Lecco, due amiche uccise da immigrato: era drogato alla guida

### Brivio, il Sangue delle Nostre Figlie: Un Altro Assassino Straniero ci Strappa il Futuro

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Basta! Quante volte dobbiamo gridarlo prima che qualcuno ci ascolti? Quante bare di ragazze italiane dobbiamo seppellire prima che questo scempio finisca? A Brivio, un paesino tranquillo della Brianza lecchese, due angeli di 21 anni – Milena Marangon e Giorgia Cagliani – sono state falciate come erbacce da un furgone impazzito, guidato da un 34enne polacco strafatto di droga. Erano lì, mano nella mano, eccitate per una festa di paese, quel tipo di serate innocenti che dovrebbero essere il sale della giovinezza italiana. Avevano appena parcheggiato vicino alla palestra, stavano camminando sul bordo della carreggiata – senza marciapiede, certo, perché in Italia le strade sono un labirinto di pericoli per i nostri figli – dirette a ballare, a ridere, a sognare un futuro che non arriverà mai più. Travolte alle spalle, morte sul colpo, i loro corpi coperti da lenzuoli bianchi come lenzuoli funebri in una nazione che piange i suoi sogni infranti.

E lui? L’assassino al volante? Un immigrato di 34 anni non residente in zona, forse un nomade della strada che vaga per il nostro Paese come un lupo affamato. Positivo al narcotest per cannabinoidi, negativo all’alcol – come se questo lo assolvesse dal suo crimine mostruoso. Arrestato per omicidio stradale, trascorre la notte in cella a Pescarenico, in attesa della convalida domani. Ma chi ci garantisce che non uscirà tra un mese, con una pacca sulla spalla e un foglio di via? Chi ci assicura che non tornerà a guidare un altro mezzo, a uccidere un’altra Milena o un’altra Giorgia? Perché è questo il punto: non è un incidente, è un omicidio annunciato da un sistema che apre le porte a chiunque, senza controlli, senza rispetto per la vita italiana.

Milena e Giorgia non erano numeri su un bollettino di cronaca: erano il nostro futuro. Milena studiava psicologia, con quel fuoco negli occhi che prometteva di curare le ferite del mondo. Giorgia, scienze politiche a Milano, giocava a pallavolo in serie C, una guerriera che inseguiva sogni grandi come il suo cuore. Entrambe di Paderno d’Adda, amiche inseparabili, vite intrecciate in un tessuto di speranze che questo straniero drogato ha reciso con la brutalità di un coltello. Una terza amica, Chiara di Robbiate, è sopravvissuta per miracolo, sfiorata dalla morte, ora sotto shock in ospedale – un miracolo amaro, che ci ricorda quanto sia fragile la linea tra vita e oblio. La festa? Annullata, i fuochi spenti, due giorni di lutto cittadino proclamati dal sindaco Federico Airoldi, che parla di “tragedia che tocca la comunità”. Ma è una tragedia? No, è un massacro sistematico, l’ennesimo capitolo di un incubo che si ripete: stranieri alla guida, drogati o ubriachi, che seminano morte sulle nostre strade e poi svaniscono nei meandri di una giustizia molle.

Ricordate? Non è la prima volta. È l’ennesima. Poche settimane fa, a Roma, un tunisino di 25 anni ha investito e ucciso una giovane madre italiana con il suo scooter rubato, fuggendo come un codardo. A Milano, un algerino ubriaco ha falciato una ciclista di 28 anni, libera su cauzione dopo 48 ore. E a Napoli, un romeno strafatto ha centrato un gruppo di adolescenti, portando via due vite innocenti. Quanti nomi? Quante lacrime? Ci stanno rubando il futuro, punto e basta. Le nostre ragazze, nate e cresciute in Italia, figlie di operai e insegnanti che pagano tasse per un Paese che le abbandona, vengono spazzate via da chi arriva da fuori senza un domani, senza radici, guidando furgoni come armi letali. E noi? Noi applaudiamo l’accoglienza cieca, le quote immigratorie folli, le leggi che proteggono il colpevole più della vittima.

Questo non è garantismo, è genocidio culturale. Un sistema che importa manodopera low-cost e poi chiude gli occhi quando quella manodopera si trasforma in assassini. Controlli alle frontiere? Un’illusione. Patenti estere valide all’infinito? Un suicidio. Narcotest obbligatori per tutti gli immigrati? Sogni proibiti. Basta con le scuse: “È un caso isolato”, “Non generalizziamo”. È un’epidemia, e le bare di Milena e Giorgia sono la prova. Vogliamo espulsioni immediate per chi commette reati stradali, revoca perpetua di patenti per stranieri recidivi, e confini sigillati a chi non rispetta le nostre regole. Altrimenti, chi proteggerà le prossime? Chi salverà il futuro che ci stanno strappando via, un investimento mortale alla volta?

La rabbia monta, e ha ragione. Lecco piange, l’Italia sanguina. Milena, Giorgia: riposate in pace. Ma noi non riposeremo finché non avremo giustizia. Vera, dura, italiana. O questo Paese non sarà più nostro.

Lecco, due amiche uccise da immigrato: era drogato alla guida ultima modifica: 2025-09-21T16:52:01+00:00 da V
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By V settembre 21, 2025 16:52
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  1. xx settembre 21, 18:22

    Pare sia un immigrato regolare, come quelli che vogliono Meloni e Salvini….

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