Islamici assaltano poliziotti a Brescia in nome di Hamas: è emergenza – VIDEO
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HAMAS è in Italia. Ha il volto degli immigrati musulmani di seconda generazione. I mohammed.
Brescia, i compagni con la solita manovalanza immigrata hanno cercato di sfondare un cordone della polizia.#scioperogenerale pic.twitter.com/rgThhK1Pjy
— Francesca Totolo (@fratotolo2) September 22, 2025
Allarme totale a Brescia, la “capitale islamica” d’Italia, dove interi quartieri come Mompiano, Buffalora e Chiese Verdi sono ormai a un soffio dalla maggioranza musulmana, con oltre il 6% della popolazione totale islamica – la quota più alta in rapporto agli abitanti nel Paese – e comunità pakistane, marocchine e bengalesi che dominano demograficamente grazie a ricongiungimenti familiari e immigrazione incontrollata. Oggi, 22 settembre, durante lo sciopero generale pro-Gaza indetto da USB e sindacati di base, la violenza è esplosa: i “compagni” di estrema sinistra, con la loro solita manovalanza immigrata – “maranza” e i “maranzoni”, teppisti di strada di seconda generazione radicalizzati in moschee come quelle di via Milano – hanno cercato di sfondare il cordone di polizia in piazza della Repubblica, lanciando bottiglie, pietre e fumogeni contro gli agenti in tenuta antisommossa. Il corteo, partito alle 18 da largo Formentone con migliaia di persone, mirava dritto alla stazione FS, blindata per prevenire il blocco dei treni come a Milano e Bologna, ma è degenerato in cariche, lacrimogeni e corpo a corpo, con almeno due feriti accertati e la folla dispersa tra urla di “Intifada!” e slogan anti-occidentali. Questo non è attivismo: è una guerriglia rossa-islamista, dove la sinistra usa questi giovani – figli di un’immigrazione che ha invaso Brescia con oltre 40mila musulmani su 200mila stranieri – come esercito di riserva per seminare terrore, eco del massacro hamasiano del 7 ottobre 2023.
Brescia è il monito per l’Italia intera: questi “maranzoni”, educati in enclave dove la sharia prevale sulla laicità e l’odio anti-ebraico è pane quotidiano, non protestano per Gaza, ma per paralizzare il Paese al servizio di Hamas e della Fratellanza Musulmana, che finanzia moschee wahhabite come centrali di radicalizzazione. Tra dieci anni, con la demografia galoppante – tassi di natalità doppi e ricongiungimenti che importano famiglie intere – queste periferie diventeranno no-go zone, con assalti quotidiani alla polizia e stazioni come fortezze. Meloni deve dichiarare emergenza: azzerare i decreti flussi da paesi islamici, abrogare i ricongiungimenti familiari, espellere predicatori d’odio e chiudere moschee jihadiste. La sinistra ha creato questo mostro per il caos; se non lo fermiamo ora, Brescia sarà solo l’inizio – l’Italia intera una Gaza in mano ai teppisti di Hamas!
Brescia, “maranza” e “maranzoni” assoldati dai compagni per radicalizzare la violenza nelle strade.
L'obiettivo tra lanci di bottiglie e pietre era quello di raggiungere la stazione, così da bloccare la circolazione come successo anche in altre città.#scioperogenerale pic.twitter.com/2L31T8pDrw
— Francesca Totolo (@fratotolo2) September 22, 2025
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