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In questi video: estremisti rossi e immigrati islamici di seconda generazione assaltano la stazione centrale di Milano. La prova della saldatura tra i due estremismi e che la sinistra vuole usare gli immigrati musulmani come esercito per le proprie violenze. #scioperogenerale pic.twitter.com/92p25bXrKQ

— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) September 22, 2025

L’Italia è in fiamme, e i video su X e sui social sono la prova inconfutabile: le manifestazioni pro-Pal di oggi, 22 settembre, non sono proteste pacifiche, ma un’ondata di violenza terroristica orchestrata da teppisti di Hamas, che hanno assaltato stazioni, bloccato autostrade e paralizzato città intere. A Milano, la Stazione Centrale è stata invasa da centinaia di incappucciati che hanno lanciato fumogeni, petardi e uova contro la polizia, rompendo vetrate e tenendo in ostaggio migliaia di pendolari, con 60 agenti feriti e treni cancellati per ore. A Bologna, decine di migliaia hanno invaso la tangenziale e l’A14, sedendosi sulle carreggiate e lanciando oggetti incendiari, mentre idranti della polizia disperdevano la folla urlante “Intifada!”. A Roma, la Stazione Termini è stata bloccata da 30mila manifestanti, con scontri che hanno ritardato ambulanze e cure mediche; a Torino e Napoli, binari occupati e deltaplani lanciati in un’esaltazione del massacro hamasiano del 7 ottobre. Questo caos, indetto da USB e sindacati di base, non è per la “pace”: è sabotaggio al servizio del jihad, che ha lasciato lavoratori bloccati, scuole chiuse e un’economia in ginocchio.

Nei video, la verità balza agli occhi: una massiccia presenza di immigrati islamici di seconda generazione, giovani radicalizzati nelle periferie come Quarto Oggiaro a Milano o San Siro, con volti e accenti che tradiscono origini maghrebine o mediorientali, marciano uniti a estremisti rossi dei collettivi CUA. Sono l’esercito di riserva di cui la sinistra – da PD a USB – aveva bisogno per scatenare il caos: figli di un’immigrazione incontrollata, educati in moschee wahhabite come Viale Jenner (bollata dagli USA come “centrale di Al Qaeda”), usati come milizia per paralizzare l’Italia mentre gridano slogan anti-occidentali. Questa saldatura rosso-islamista non è casuale: è il piano della sinistra per importare il terrore di Hamas nelle nostre piazze, ignorando che questi “manifestanti” tacciono sui salari da fame e sul precariato che colpiscono gli italiani, aggravati proprio dall’arrivo di masse islamiche pronte a lavorare per briciole.

È un allarme rosso: tra dieci anni, con queste comunità maggioritarie nelle periferie, l’Italia diventerà una Gaza europea, con violenze quotidiane e sinagoghe assaltate. Per fermare questa invasione ideologica, è urgente azzerare l’immigrazione islamica regolare: basta paesi islamici nei decreti flussi, abrogare i ricongiungimenti familiari che importano famiglie intere di potenziali radicali. Meloni deve agire ora: espellere predicatori d’odio, chiudere moschee jihadiste e mettere fuori legge USB come rete eversiva. La sinistra ha creato il mostro; noi dobbiamo distruggerlo, prima che ci distrugga!