“Tutta l’Italia sarà musulmana”. Le Moschee Predicano la Conquista
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### Allarme Rosso: “Tutta l’Italia sarà musulmana”. Le Moschee Abusive Predicano la Conquista, Basta con l’Islamizzazione!
Immaginate di svegliarvi domani in un’Italia dove le campane delle chiese tacciono, sostituite dal richiamo del muezzin, e dove la nostra secolare identità cristiana è ridotta a un ricordo sbiadito. Non è un incubo distopico, ma una profezia che riecheggia apertamente nelle moschee abusive sparse come mine pronte a esplodere in tutto il Paese. “L’unica religione è l’Islam. Prima che il mondo finisca, tutta l’Italia sarà musulmana”. Queste non sono parole sussurrate in privato, ma una dichiarazione serena, quasi ovvia, proferita da un fedele musulmano davanti alle telecamere di *Fuori dal Coro*, il programma di Rete 4 condotto da Mario Giordano. E se pensate sia un caso isolato, preparatevi: è solo la punta dell’iceberg di un piano di islamizzazione che sta divorando l’Italia dall’interno.
L’inchiesta, trasmessa domenica 21 settembre, ha squarciato il velo di ipocrisia che copre centinaia di centri di preghiera irregolari, specialmente nel Nord-Est ma ormai ovunque, da Piacenza a Roma. La giornalista Serena Pizzi, con il coraggio di chi non si piega al politicamente corretto, ha bussato alle porte di questi “luoghi di culto” abusivi: garage riconvertiti, scantinati industriali, associazioni camuffate da centri culturali. Luoghi privi di qualsiasi controllo statale, dove l’urbanistica è un optional e la sicurezza nazionale un optional ancora più remoto. E cosa ha scoperto? Prediche in arabo che esaltano la sottomissione dell’Occidente, imam radicali che invocano la “conquista di Roma” come profetizzata nel Corano, e fedeli convinti che l’Italia – la nostra Italia! – sia solo una tappa verso un Califfato europeo.
Pensateci: mentre i nostri politici di sinistra blaterano di “integrazione” e “multiculturalismo”, queste moschee abusive diventano incubatrici di odio. A Bologna, come rivelato in un altro servizio di *Fuori dal Coro* dell’14 settembre, un nuovo imam pakistano diffonde video sui social che incitano alla lotta contro gli “infedeli”, con minacce di “conseguenze catastrofiche” per chi non si converte. A Monfalcone, l’onorevole Anna Maria Cisint – pioniera nella lotta contro l’illegalità islamica – racconta di minacce di morte: un musulmano si è presentato sotto il municipio urlando che le avrebbe tagliato la gola. E a Roma? Una mappatura choc della Lega ha scovato già 17 moschee abusive, finti centri culturali che mascherano propaganda anti-italiana e anti-cristiana. Da Piacenza a Cremona, da Sesto San Giovanni alla Capitale: è una rete capillare, finanziata da chissà quali poteri internazionali, che calpesta la legalità italiana come se fosse un tappeto da preghiera usa e getta.
Non è paranoia, è realtà. Oriana Fallaci, profetica come sempre, avvertiva: “L’islamizzazione dell’Europa è una profezia che si sta avverando”. E oggi, con oltre un milione di immigrati musulmani regolari che entrano ogni anno – spesso senza alcun vaglio ideologico – stiamo consegnando le chiavi di casa nostra a chi le userà per chiuderci fuori. Nelle scuole, tolgono i crocifissi e fanno inginocchiare i nostri bambini davanti a versetti del Corano che parlano di uccidere gli infedeli. Nelle città, quartieri interi diventano no-go zone dove la sharia prevale sulle nostre leggi. E il governo? Mentre Giorgia Meloni ha cacciato un imam radicalizzato dopo 30 anni in Italia – una mossa applaudita da chi ha un briciolo di sale in zucca – l’immigrazione regolare musulmana continua a gonfiarsi come una bolla pronta a scoppiare.
Basta! È ora di suonare l’allarme a sirene spiegate. Queste moschee abusive non sono “luoghi di culto”, ma fabbriche di radicalizzazione che predicano l’annientamento della nostra cultura. Vanno chiuse tutte, una per una, con la forza della legge che abbiamo dimenticato di applicare. E l’immigrazione musulmana regolare? Azzeriamola, senza se e senza ma. Niente più ingressi da paesi dove l’islam integralista è la norma. Vogliamo controlli ferrei sulle moschee ufficiali, espulsioni immediate per chi predica odio, e una moratoria totale su visti e permessi per chi porta con sé un’ideologia che vede l’Italia non come casa, ma come preda da conquistare.
Italiani, svegliatevi! Non lasciamo che “tutta l’Italia sarà musulmana” diventi il nostro epitaffio. Difendiamo la nostra fede, la nostra storia, le nostre donne libere dal velo dell’oppressione. Chiediamo al governo di agire ora, prima che sia troppo tardi. O preferite inginocchiarvi voi, domani, davanti a un minareto eretto sulle rovine del Colosseo?
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