Africano dà fuoco a palazzo per bruciare viva la fidanzata a Torino

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By V settembre 29, 2025 14:56

Africano dà fuoco a palazzo per bruciare viva la fidanzata a Torino

### Da incidente a tentato omicidio: il solito africano appicca fuoco a palazzina popolare a Torino, sei intossicati tra cui un ragazzo di 14 anni

Torino, 29 settembre 2025 – Quello che sembrava un banale incidente domestico si rivela un orrore premeditato: un giovane guineano di 25 anni, fresco di scarcerazione per maltrattamenti, ha appiccato fuoco alla casa della sua ex fidanzata in una palazzina di edilizia popolare in corso Agnelli, rischiando di trasformare un intero stabile in un inferno di fiamme. Sei persone intossicate, tra cui un innocente ragazzo di 14 anni, salvate per un soffio da una tragedia annunciata, mentre il piromane – il solito immigrato violento – è stato arrestato per incendio doloso e tentato omicidio. Un attacco alla cieca che grida vendetta e impunità, in un quartiere già soffocato dal degrado.

Nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 settembre, le sirene dei vigili del fuoco hanno squarciato il silenzio di corso Agnelli, zona Mirafiori Sud, crocevia di povertà e rabbia repressa. Il rogo, divampato nell’alloggio della ex, ha invaso scale e corridoi con fumo acre, intrappolando famiglie terrorizzate nei loro letti. Sei vittime, tra cui un minore di 14 anni, sono state portate in ospedale per intossicazione lieve, ma il terrore resta: “Pensavamo fosse un corto circuito, invece era la morte che bussava alla porta”, singhiozza una residente, barricata con i figli mentre le fiamme lambivano i muri. L’ambulanza del 118 e i caschi rossi sono intervenuti in extremis, evacuando lo stabile e spegnendo l’incendio che poteva costare vite innocenti.

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Ma il colpo di scena arriva dalle indagini lampo dei carabinieri: il responsabile è un 25enne guineano, arrestato poche ore dopo mentre fuggiva in via Pietro Cossa, con le mani ancora sporche di benzina e il cuore gonfio di odio. Uscito dal carcere il giorno prima, dopo una denuncia per stalking e percosse proprio contro la fidanzata che lo aveva lasciato, ha deciso di colpire dove fa più male: incendiando la casa per ucciderla, senza curarsi di chi avrebbe pagato il prezzo. “Era ossessionato, ci aveva già minacciato”, confessa la vittima, scampata per miracolo ma segnata per sempre da questo mostro che l’Italia ha accolto e poi liberato troppo in fretta. Ora l’accusa è pesantissima: tentato omicidio e incendio doloso, ma per i residenti è solo l’ennesima prova di un sistema che scarica i criminali stranieri sulle nostre strade.

Corso Agnelli, con le sue torri grigie di edilizia popolare, è un polveriera sociale: spaccio ai piedi dei palazzi, risse notturne, famiglie italiane schiacciate da vicini ingestibili. “Basta immigrati violenti! Vogliamo sicurezza, non carceri girevoli”, tuona il comitato di quartiere su Facebook, dove video delle fiamme e appelli disperati fanno il giro del web, alimentando un’onda di furia popolare. Le istituzioni? Promettono “indagini approfondite” e “più controlli”, ma quante volte l’abbiamo sentita? Torino, la città operaia un tempo orgogliosa, sta diventando ostaggio di un’immigrazione fuori controllo: quante ex fidanzate, quante famiglie devono ancora subire prima di una reazione dura?

Questo non è un caso isolato, è un campanello d’allarme assordante. Svegliamoci, torinesi: la prossima volta potrebbe essere la tua porta a bruciare. Chiediamo l’espulsione immediata per tipi come lui, e l’esercito nelle periferie. O il fuoco consumerà tutto.

Africano dà fuoco a palazzo per bruciare viva la fidanzata a Torino ultima modifica: 2025-09-29T14:56:14+00:00 da V
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