Islamici occupano parco per Allah, donna coraggiosa: «Tornate al vostro Paese»

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By V settembre 30, 2025 13:39

Islamici occupano parco per Allah, donna coraggiosa: «Tornate al vostro Paese»

### Islamizzazione in Azione: Musulmani Occupano Abusivamente un Parco Veneziano, lo Trasformano in Moschea all’Aperto e Si Offendono per l’Intrusione di una “Impura” Donna Italiana!

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**Mestre (Venezia), 30 settembre 2025** – Mentre le nostre città muoiono soffocate dall’invasione islamica, un parco pubblico – spazio di tutti – viene sequestrato da orde di musulmani che lo calpestano come un suk mediorientale, trasformandolo in una moschea abusiva all’aperto. E quando una coraggiosa donna italiana osa interrompere la loro “Jumma” del venerdì, infila il piede nella porta del loro fanatismo: urla, insulti, e loro? Si offendono mortalmente, invocando le forze dell’ordine come se fossero i padroni del territorio. Per questi invasori, una donna è “impura”, un abominio che profana la loro preghiera: ma chi ha dato loro il diritto di imporre le leggi del Corano nei nostri parchi?

La scena è da brividi, al Parco del Piraghetto di Mestre, dove centinaia di uomini – quasi tutti bengalesi, quella massa demografica che galoppa grazie a politiche migratorie suicide – si prostrano in terra ogni venerdì, ignorando sentenze e permessi. L’ex moschea di via Piave? Chiusa dal Consiglio di Stato ad aprile per abusi, ma questi parassiti non si fermano: occupano abusivamente lo spazio verde, stendono tappeti luridi, recitano il Corano a squarciagola, e pretendono che gli italiani chinino la testa. Venerdì scorso, l’idiozia ha raggiunto l’apice: una donna, stanca di subire questa colonizzazione quotidiana, si fa avanti e si infila tra la folla maschile, urlando la verità negli occhi dell’imam Arif Mahmud. “Andatevene dal parco! Tornatevene al vostro Paese!”, grida, offesa “sacrilega” per loro, che vedono in una femmina osante un insulto alla loro sharia medievale.

Testimoni atterriti – residenti che da settimane sopportano questo spettacolo osceno – raccontano di un’irruzione calcolata: la donna, non ubriaca né folle, attende proprio il momento della recitazione coranica per piazzarsi tra l’imam e i fedeli. Parlano di ‘offese sacrileghe’, frutto di rabbia popolare. E loro? Niente rissa, niente vendetta: pazienza da martiri, dicono, citando hadith su chi controlla la rabbia. Ma è una farsa! L’imam Mahmud – lo stesso che in primavera ha offeso il sindaco Brugnaro paragonandolo a un maiale su Facebook – piagnucola: “Allah ci ha dato la fede per sopportare il dolore. Lei ha abusato dell’Islam, ostacolato il Corano”. E i fedeli bengalesi, 29mila solo in Friuli-Venezia Giulia, blaterano: “Ci invitava a tornarcene a casa nostra”. Casa vostra? Questo è il nostro Paese, che state devastando con la vostra demografia esplosiva e le vostre pretese!

Non è una “piccola storia”, come fingono i buonisti: è la punta dell’iceberg di un’islamizzazione galoppante che strangola l’Italia. Questi musulmani, “regolarmente autorizzati” a pregare nel parco dopo la chiusura della moschea abusiva? Bugia! È un’occupazione illegale di suolo pubblico, un’imposizione religiosa che viola la laicità e il decoro urbano. Trasformano un polmone verde in un raduno tribale, segregano uomini da donne (perché per loro, la femmina è impura, un veleno da tenere a distanza durante la preghiera), e quando un’italiana osa reclamare il suo spazio, invocano la Questura come vittime. “Vogliamo le forze dell’ordine per i prossimi venerdì”, minacciano, capovolgendo la realtà: non sono loro le vittime, sono i carnefici che colonizzano i nostri parchi, le nostre piazze, le nostre vite!

Vogliono che i poliziotti difendano il loro ‘diritto’ a trasformare un parco in moschea abusiva all’aperto.

L’imam Mahmud, nel suo post Facebook, avvelena il pozzo: “Potrebbe essere un complotto. Protesteranno e ci accuseranno di terrorismo”. Complotto? No, è risveglio popolare! La rabbia dei veneziani cresce: stufi di urla notturne, di tappeti che insozzano l’erba, di un Islam che non si integra ma conquista. “Siamo pazienti”, dicono i fedeli, ma la loro “pazienza” è solo strategia: tollerano oggi per imporre domani, fino a quando i minareti non svetteranno su ogni campanile. E la donna? Per loro, un’inciampo impuro, una blasfema che merita ostracismo – o peggio, secondo la sharia che importano con le valigie.

Basta, Italia! Questa non è tolleranza, è resa. L’islamizzazione non è un mito: è qui, nei parchi rubati, nelle preghiere che profanano lo spazio comune, nelle donne italiane trattate come appestate. Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare e i ricongiungimenti familiari che gonfiano queste comunità. Vietiamo moschee abusive e occupazioni all’aperto. Espelliamo chi offende i nostri valori. Altrimenti, il prossimo venerdì non sarà una sfuriata: sarà una rivolta. I nostri parchi sono nostri, non suk halal. Difendiamoli, o periremo sotto il peso del Corano imposto!

Islamici occupano parco per Allah, donna coraggiosa: «Tornate al vostro Paese» ultima modifica: 2025-09-30T13:39:35+00:00 da V
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By V settembre 30, 2025 13:39
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3 Comments

  1. Richard settembre 30, 14:40

    Basterebbe buttarli addosso della carne di maiale. Scapperebbero a gambe elevate e non tornerebbero più in quel posto perché impuro.

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  2. Richard settembre 30, 14:41

    Buttategli addosso della carne di maiale. Scapperebbero a gambe elevate e non tornerebbero più in quel posto perché impuro.

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  3. lorenzoblu settembre 30, 15:12

    con un maiale da passeggio gli inculacapre dovrebbero andarsene via, un porcello da passeggio in ogni comune e ste merde vadano a pregare nel luogo loro adatto l’immondezzaio

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