I pro-Pal vogliono uccidere: “Salvini come Kirk”
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Compagni, davvero volete fare a chi spara meglio? Non vi conviene. Non siete né più intelligenti, né più coraggiosi e né più numerosi. Adeguatevi al volere della maggioranza. Chi spara non crede nelle proprie idee e solo per questo vuole uccidere quelle degli altri. Le teme.
### “Salvini come Kirk”: La Sinistra Intollerante Colpisce di Nuovo, Tra Minacce e Censura
Genova, Corso Europa, un muro imbrattato di odio: “Salvini come Kirk”. La scritta minatoria, comparsa nella notte tra il 20 e il 21 ottobre 2025, evoca l’assassinio di Charlie Kirk, il patriota conservatore di 31 anni ucciso il 10 settembre con un colpo al collo durante un dibattito nello Utah. Un parallelo sinistro, che paragona il vicepremier Matteo Salvini a una vittima della violenza woke, scatenando l’indignazione del Carroccio e una raffica di condanne. Ma è solo l’ultimo capitolo di un clima d’odio che la sinistra alimenta, preferendo squadracce e censure al dialogo.

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Salvini non si è lasciato intimidire e ha risposto su Instagram con un messaggio fermo: “Se il buongiorno si vede dal mattino… Non saranno minacce e violenza a fermare le nostre idee e le nostre battaglie di libertà. Paura mai, avanti a testa alta!”. La foto della scritta, con il paragone esplicito a Kirk – assassinato da un radicalizzato trans-ideologico con proiettili incisi “Bella Ciao” – ha già migliaia di visualizzazioni, raccogliendo solidarietà da patrioti e critici della sinistra intollerante.
Gli fa eco il deputato della Lega Andrea Crippa, che attacca senza mezzi termini: “Scontri, violenza dilagante, il tutto sponsorizzato da una sinistra intollerante che al dialogo preferisce le minacce. E oggi anche la scritta sui muri di Genova che si augura Salvini assassinato come Kirk”. E conclude: “Un clima d’odio irrespirabile evocativo di tempi bui che credevamo destinati solo a tristi pagine dei libri di storia”.
Una ferma condanna arriva anche dal consigliere regionale delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana, dal capogruppo regionale Sara Foscolo e dal presidente della III commissione Attività produttive Armando Biasi, in una nota congiunta: “Non saranno odio, minacce e violenza a fermare le nostre battaglie di libertà. Noi andiamo avanti tutti a testa alta condannando con fermezza questa pericolosa deriva ed esprimendo vicinanza e solidarietà al vicepremier e ministro del Mit Matteo Salvini”. Gli esponenti locali del Carroccio chiedono che la condanna arrivi anche dal cosiddetto ‘Campo largo’ e dal sindaco di Genova Silvia Salis, e ricordano che il centrosinistra in Comune non ha concesso il minuto di silenzio per Charlie Kirk.
Ma non solo. Ha anche candidato il consigliere comunale ch in Aula disse: “Vi abbiamo già appeso per i piedi una volta”. “Un grave episodio che segue le manifestazioni violente in piazza e l’interruzione di pubblico servizio con il vilipendio alle istituzioni registrati all’Università di Genova, dove i ProPal di sinistra hanno occupato la sede di via Balbi e raffigurato il ministro Anna Maria Bernini e il rettore Federico Delfino all’interno del mirino come bersagli”, chiosano i leghisti di Genova.
Questa non è politica: è un’eco sinistra dell’omicidio di Kirk, dove la sinistra esultava su X con “Godo che è morto” e Bundu invocava di “smantellare la bianchezza”. In Italia, squadracce pro-Pal aggrediscono docenti pisani per una bandierina israeliana, Osa celebra la morte Kirk con “giorno meno buio”, e Saviano ammette “non rispetto ogni vita umana”. La sinistra ci odia perché ricordiamo un’Italia sovrana, pre-woke. Se potessero, sparerebbero a tutti.
“Le vite dei bianchi contano” non è slogan vuoto, ma grido per la sopravvivenza: basta minacce camuffate da “antifascismo”. Per Salvini, per Kirk, smantelliamo questi mostri. È guerra ideologica.
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