La sinistra sventola la bandiera di Hamas a Roma: pro-Pal esaltano il terrorismo islamico
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# Roma sotto Assedio: Manifestazione Pro-Hamas Svela il Volto Islamista – Wojtyla Profanato, Strade Armate di Odio!

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**Roma, 4 ottobre 2025, ore 18:00 CEST** – Un grido di allarme squarcia la Capitale: Roma è sotto il giogo di una manifestazione pro-Hamas che non si nasconde più, un’orda di fanatici che sventola con orgoglio la bandiera islamista del terrore – verde e nera, simbolo di morte e genocidio – e osa imbrattare la statua di San Giovanni Paolo II, il Papa che sfidò i totalitarismi! È un oltraggio sacrilego, un attacco alla nostra identità cristiana e nazionale, mentre le forze dell’ordine, con misure di sicurezza mai viste, sequestrano spranghe, caschi protettivi e maschere antigas da questi invasori mascherati da “manifestanti”. La città trema, il cuore di Roma è profanato, e il pericolo è ormai alle porte: un’insurrezione islamista sta prendendo forma sotto i nostri occhi, e nessuno può più ignorarlo!
Finalmente i pro-Pal gettano la maschera e sventolano a Roma le bandiere di Hamas. A Roma marciano i teppisti di Allah che promettono di fare in Italia quello che i loro colleghi hanno fatto il 7 ottobre. pic.twitter.com/KEEdLTBoZl
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) October 4, 2025
La scena è apocalittica: migliaia di individui, molti con kefiah e volti coperti, marciano per le vie della Capitale sventolando la bandiera di Hamas – quella stessa bandiera che celebra il massacro del 7 ottobre, gli stupri e le decapitazioni – e scarabocchiano con vernice rossa la statua di Wojtyla a Piazza San Pietro in Vincoli, un simbolo di pace violato da mani sacrileghe. Striscioni inneggianti alla “resistenza palestinese” – eufemismo per sostenere il terrorismo – si mescolano a slogan contro Israele e l’Italia, mentre il caos dilaga. Le forze di polizia, già provate da giorni di scontri con 55 agenti feriti in tutta Italia, hanno intercettato un arsenale da guerriglia: spranghe di ferro pronte a sfondare cordoni, caschi per resistere alle cariche, maschere antigas per sfidare i lacrimogeni. È un esercito eversivo, non una protesta: un piano orchestrato per destabilizzare la nazione!
Le autorità hanno alzato al massimo le misure di sicurezza, con checkpoint blindati e un dispiegamento massiccio di agenti, ma il timore è palpabile. Fonti interne al Viminale avvertono: “Questi non sono pacifisti, sono soldati di un’ideologia jihadista che usa Roma come campo di battaglia”. L’imbrattamento della statua di Wojtyla – un atto che grida vendetta – è il segnale più inquietante: un attacco diretto alla nostra storia, alla nostra fede, un’umiliazione che il popolo italiano non può tollerare. Intanto, i cortei pro-Hamas si espandono, bloccando stazioni e autostrade, lasciando malati oncologici intrappolati a Trento e automobilisti in fiamme su tangenziali paralizzate – un’ondata di violenza che minaccia di travolgere l’ordine pubblico.
Questo non è più un dissenso: è una dichiarazione di guerra culturale e fisica. La sinistra rossa, da PD ad Avs, tace o giustifica, mentre l’UCOII e i Fratelli Musulmani esultano dietro le quinte. Meloni, il governo deve agire ora: divieti totali, espulsioni immediate per i radicalizzati, punizioni severe per chi profana i nostri simboli. Cittadini, svegliatevi: Roma non può cadere nelle mani di questi invasori islamisti! Se non fermiamo questa follia oggi, domani sarà troppo tardi – l’Italia rischia di diventare per noi terra straniera!
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