Legata e stuprata da immigrato mentre era in bici sulla ciclabile

Modena, 4 ottobre 2025 – Un orrore da far gelare il sangue nelle vene: il 20 agosto, una donna italiana di 50 anni – madre, lavoratrice, un’anima qualunque che osa pedalare in pace sul sentiero ciclabile di San Damaso, un tempo oasi verde per famiglie – viene scaraventata a terra come un sacco di immondizia da un 20enne marocchino con cittadinanza italiana, un predatore di seconda generazione nato qui ma con l’odio di un invasore straniero. L’ha legata mani e collo con una corda, abusando di lei con furia bestiale mentre lei lottava per la vita, temendo ogni secondo di essere strangolata fino all’ultimo respiro – accuse che piovono come macigni: violenza sessuale, rapina e tentato omicidio, un cocktail di terrore che ha lasciato la vittima distrutta, con traumi che dureranno una vita.

Modena, San Damaso, arrestato il responsabile del pestaggio, stupro e rapina di una donna di 50 anni

👉 è un 20enne marocchino CON CITTADINANZA ITALIANA pic.twitter.com/u00lxswkR2

— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 4, 2025

Arrestato solo settimane dopo dalla Squadra Mobile di Modena, grazie a telecamere impietose e testimonianze di coraggiosi che hanno rotto il silenzio, questo mostro rischia anni di carcere – ma a che serve, se il sistema lo ha “integrato” con un passaporto tricolore per seminare morte? Il sindaco ringrazia polizia e magistratura per l’operazione, ma Modena sanguina: +15% di aggressioni diurne su donne nel 2025, con rotte libiche che scaricano +20% di irregolari in Emilia-Romagna, sovraccaricando controlli e armando predatori come lui con bici rubate per fughe lampo. Il 62% degli stupri denunciati coinvolge stranieri, secondo il Ministero dell’Interno, e periferie come San Damaso – con le sue cascine abbandonate infestate da transitori nordafricani – sono diventate zone rosse: tre palpeggiamenti non denunciati dal luglio, silenziati dalla paura, mentre chiamate al 112 schizzano del 40% in un anno, con mamme che armano spray al peperoncino per una semplice passeggiata.

Basta! Questo marocchino “italiano” – figlio di immigrati accolti con tappeto rosso, cresciuto con i nostri soldi ma con il cuore da jihadista di strada – non è un’eccezione, è il frutto marcio dell’immigrazione incontrollata che genera mostri di seconda generazione, pronti a strangolare le nostre donne per un brivido di potere. Quante ciclabili devono diventare tombe prima di una reazione vera? Senza rimpatri di massa per clandestini, espulsioni immediate per recidivi e presidi armati sui sentieri, ogni pedalata diventerà una trappola mortale – e le nostre donne, mamme e nonne, preda eterna in una nazione ostaggio!

Meloni, sindaci, forze dell’ordine: questo strangolamento è sangue sulle vostre mani buoniste – sgomberate questa marea o Modena, e l’Italia intera, affogherà nell’odio importato. Remigrazione totale.

Legata e stuprata da immigrato mentre era in bici sulla ciclabile ultima modifica: 2025-10-04T11:23:44+00:00 da V