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### Orrore a Sondrio: donna massacrata, stuprata e orecchio staccato a morsi da un profugo del Mali – L’Italia sotto assedio!

Un’ondata di terrore ha travolto Sondrio nella notte di lunedì: una donna di 44 anni è stata brutalmente stuprata, picchiata, rapinata e lasciata quasi morta in via Morbegno, a pochi passi dalla stazione degli autobus. L’aggressore, un giovane di 24 anni originario del Mali e residente nel centro di accoglienza di Colorina, è stato arrestato all’alba di martedì dalla polizia di Stato. Ma ciò che sconvolge è la ferocia dell’attacco: l’orecchio della vittima è stato letteralmente strappato via con morsi, un dettaglio raccapricciante che ha fatto gelare il sangue alla comunità. La città è in stato di choc, e la rabbia esplode contro un’immigrazione fuori controllo che trasforma le nostre strade in campi di sterminio.

La violenza è scoppiata poco dopo le 23:00. La donna, trovata a terra in un lago di sangue e in stato di semicoscienza, presentava il volto tumefatto, profonde lacerazioni su tutto il corpo e sangue che le colava dagli occhi, segno di un’aggressione animalesca. L’orecchio mozzato a morsi, un atto di barbarie pura, ha lasciato gli investigatori senza parole. La Squadra Volante, allertata dal 118, è intervenuta immediatamente, trovando la vittima in condizioni disperate. Trasportata d’urgenza al pronto soccorso di Sondrio, la donna versa in gravi condizioni, e i medici stanno lottando per salvarle la vita.

La caccia all’aggressore è stata rapida ma agghiacciante: grazie alla descrizione fornita dai sanitari, gli agenti hanno rintracciato il 24enne a pochi passi dal luogo del crimine. L’uomo, in stato confusionale e con abiti intrisi di sangue, portava con sé uno zaino contenente i documenti e il bancomat della vittima, prove schiaccianti del suo coinvolgimento. Arrestato e condotto nel carcere di Sondrio in attesa della convalida, il profugo del Mali è ora al centro di un’indagine che potrebbe confermare anche l’accusa di violenza sessuale, un’ipotesi che rafforza il clima di paura.

Questo non è un caso isolato. Pochi giorni fa, il 31 agosto, un altro episodio simile ha scosso San Zenone, nel Milanese: una ragazza di 18 anni è stata trascinata sotto un albero e violentata per dieci minuti da Harouna Sangare, un 25enne del Mali residente nel centro d’accoglienza Papa Francesco. Il giudice per le indagini preliminari lo ha definito “un soggetto altamente pericoloso, inaffidabile, privo di autocontrollo e incapace di rispettare le regole del vivere civile”. Parole che oggi risuonano con drammatica attualità a Sondrio, dove un altro ospite di un centro d’accoglienza ha seminato terrore.

La Lombardia è sotto assedio: secondo il Viminale, i reati commessi da stranieri nella regione sono saliti del 18% nel 2025, con un’impennata del 12% delle violenze sessuali. La popolazione è esasperata: “Basta accoglienze senza controlli! Vogliamo espulsioni immediate!”, tuonano i residenti. Sindaci e governo, agite ora: chiudete i centri d’accoglienza, schierate l’esercito nelle strade e ripristinate la sicurezza, o il prossimo morso potrebbe strappare via la pace di un’intera nazione! Sondrio piange, e l’Italia trema!