Anziano sfrattato si getta dal sesto piano: intanto ospitiamo 200mila immigrati in centri accoglienza

V
By V ottobre 8, 2025 13:45

Anziano sfrattato si getta dal sesto piano: intanto ospitiamo 200mila immigrati in centri accoglienza

### Disperazione Italiana: Un Anziano Si Toglie la Vita per uno Sfratto, Mentre lo Stato Ospita Più di 140mila Migranti con Diaria Quotidiana

**Sesto San Giovanni, 8 ottobre 2025** – Una storia di dolore lancinante che squarcia il velo di indifferenza su un’Italia divisa in due. Da un lato, un 71enne solo e disperato, divorziato e senza figli, che questa mattina si è lanciato dal sesto piano del suo condominio in via Puricelli Guerra, dopo aver sentito bussare alla porta l’ufficiale giudiziario per eseguire uno sfratto esecutivo. Dall’altro, un sistema di accoglienza che, secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno, garantisce tetto, vitto e una paghetta giornaliera a quasi 140mila migranti – entrati irregolarmente – in centri sparsi per il Paese. Mentre l’anziano lasciava un biglietto con poche, strazianti parole: “Non ce la faccio più”, lo Stato eroga risorse per chi, spesso, vive a “scrocco” in strutture finanziate dai contribuenti italiani, in un paradosso che grida ingiustizia sociale.

La tragedia si è consumata poco dopo le 9, in un palazzo anonimo alle porte di Milano. L’uomo, un pensionato con due anni di affitto arretrato, non era nuovo alle visite dell’ufficiale: l’atto di sfratto era divenuto esecutivo da tempo, e questa mattina una pattuglia di polizia accompagnava il proprietario di casa per evitare intemperanze. Ma la disperazione ha avuto la meglio. Non appena ha udito i colpi alla porta, l’anziano è corso sul balcone e si è gettato nel vuoto, morendo sul colpo. Sul tavolo dell’appartamento, i poliziotti intervenuti hanno trovato il biglietto: un urlo silenzioso contro un sistema che ha lasciato un cittadino italiano – uno dei 14,5 milioni di over 65 che rappresentano il 24,7% della popolazione, secondo il Rapporto Istat 2025 – senza rete di protezione.

Questo non è un caso isolato. L’Italia invecchia a ritmi accelerati: l’indice di vecchiaia ha raggiunto i 199,8 anziani ogni 100 giovani, il più alto d’Europa, con quasi il 40% degli over 75 che vive in solitudine, soprattutto donne. Eppure, le statistiche Istat dipingono un quadro di fragilità estrema: il 36,2% delle famiglie è composto da single, e tra questi gli anziani sono i più colpiti. La povertà li morde: il 29,9% non affronta spese impreviste, il 31,4% rinuncia alle vacanze, e quasi il 10% evita visite mediche per costi o liste d’attesa. Gli sfratti, in questo contesto, sono una piaga sommersa: pur senza dati precisi per il 2025, il fenomeno è in crescita con l’inflazione e la crisi abitativa, spingendo molti verso il baratro. Casi come questo – suicidi legati a debiti e perdita della casa – sono il sintomo di una “Legge Salva Suicidi” (la n. 3/2012, aggiornata nel Codice della Crisi d’Impresa) che, nonostante i suoi intenti salvifici, arriva spesso troppo tardi per chi è schiacciato da procedure giudiziarie.

E qui entra il parallelo che ferisce: mentre il 71enne lottava contro bollette e affitti impagabili, lo Stato italiano investe miliardi nel Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI). Al 30 aprile 2025, i dati del Cruscotto statistico del Viminale contano 137.063 migranti in strutture di accoglienza: 598 negli hot spot, 98.363 nei centri ordinari e 38.102 nel SAI. Si tratta di persone arrivate spesso in modo irregolare – con 49.799 sbarchi nel 2025 fino a settembre, di cui 10.607 minori, secondo Unicef – e in attesa di status. Il costo medio? 45 euro al giorno per migrante adulto (100 per i minori), coprendo vitto, alloggio, assistenza sanitaria e mediazione linguistica. Ma non è tutto: a questi si aggiunge il “pocket money”, una diaria personale per piccole spese, che varia da 1,50 a 2,50 euro al giorno per individuo (fino a 7,50 euro per nucleo familiare), come chiarito da fonti ministeriali.

VERIFICA NOTIZIA


Immaginate: 45 euro al giorno per un migrante equivalgono a più di 1.000 euro al mese. Per l’anziano di Sesto San Giovanni? Una pensione media di 800-900 euro mensili, spesso insufficiente a coprire affitti in ascesa (a Milano, oltre 1.000 euro per un monolocale) e bollette alle stelle. Nessuna “paghetta” statale per spese personali, nessuna struttura di accoglienza dedicata: solo code agli sportelli per sussidi minimi o, nei casi estremi, un posto in una casa di riposo che costa ai familiari centinaia di euro al mese. Il Rapporto Ismu 2024 (aggiornato al 2025) stima 5,75 milioni di stranieri in Italia, con 321mila irregolari, ma è il sistema accoglienza a costare caro: oltre 5 miliardi annui dal Fondo Nazionale per l’Asilo, mentre gli anziani soli – 14,5 milioni di over 65 – lottano con un tasso di povertà del 20% e un accesso ai servizi socio-sanitari carente.

Questo dualismo non è solo statistico: è un grido di ingiustizia. Perché lo Stato eroga risorse per chi arriva da lontano, garantendo diritti agli invasori ma dimentica i suoi cittadini anziani, pilastri di una nazione che ha costruito il dopoguerra e ora muore di solitudine? La tragedia di oggi a Sesto San Giovanni non è solo un suicidio: è il simbolo di un’Italia che invecchia senza reti, mentre accoglie chi bussa alle sue porte con generosità che stride con la miseria interna. È tempo di ripensare le priorità: più fondi per case protette agli anziani, sussidi anti-sfratto e una “pensione” dignitosa per chi ha versato sangue e sudore per questo Paese. Altrimenti, biglietti come “Non ce la faccio più” diventeranno l’epitaffio di una generazione tradita.

Anziano sfrattato si getta dal sesto piano: intanto ospitiamo 200mila immigrati in centri accoglienza ultima modifica: 2025-10-08T13:45:56+00:00 da V
V
By V ottobre 8, 2025 13:45
Write a comment

3 Comments

  1. xx ottobre 8, 14:38

    Pensavo la stessa cosa! Che schifo di paese!

    Reply to this comment
  2. S.C. ottobre 8, 14:56

    Governo di inetti, nullafacenti e ruba stipendio, per non parlare della UE.

    Reply to this comment
  3. Kurly ottobre 8, 14:58

    L’importante è che la signora Salis abbia salvato il c@@o dall’essere processata e continui a godersi il l’auto e immeritato stipendio da parlamentare; per quali meriti non si sa mai questo per la CD UE non è importante ! Di sicuro lei non si sarebbe uccisa, ah già, avrebbe occupato e nessuno le avrebbe rotto le scatole! Scommettiamo?????

    Reply to this comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*