Le stacca un orecchio a morsi e la stupra: è grave la donna violentata da richiedente asilo
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### Terrore a Sondrio: donna massacrata e violentata da un profugo del Mali mentre tornava a casa – Smantelliamo il sistema dell’accoglienza criminale!
Altri particolari sul brutale stupro di Sondrio.
Un’ondata di orrore si abbatte su Sondrio, dove una donna di 44 anni di Tirano è stata brutalmente stuprata, massacrata e lasciata per morta in un parcheggio vicino alla stazione ferroviaria. La città è sotto shock, e nuovi dettagli emergono su questa aggressione disumana avvenuta nella notte tra lunedì e martedì in via Morbegno, dietro la pompa di benzina di via Tonale. La responsabile di questo inferno è l’ennesima falla del sistema dell’accoglienza, che deve essere smantellato immediatamente: l’aggressore è K.M., un 24enne del Mali, rifugiato e ospite dell’Opera don Folci di Valle di Colorina, un altro caso che grida vendetta contro un’ospitalità cieca e criminale!

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L’episodio è un incubo senza fine: la donna, rientrando a casa, è stata avvicinata, trascinata con violenza e sottoposta a un pestaggio selvaggio da parte di questo individuo. Solo alle 23:30 un passante ha avuto il coraggio di chiamare il 118, trovandola riversa a terra, coperta di sangue e in stato di semicoscienza. Le ferite sono agghiaccianti: volto tumefatto, un orecchio staccato a morsi – un atto di barbarie pura – e lacerazioni su tutto il corpo, con evidenti segni di violenza sessuale. Trasportata d’urgenza all’ospedale di Sondrio, la 44enne è stata sedata e intubata per la prima notte, risvegliandosi martedì ma ancora troppo debole per essere interrogata. Oggi si tenterà di nuovo, ma le sue condizioni restano critiche, un monito della ferocia importata nelle nostre terre!
Gli agenti della Squadra Volante e della Squadra Mobile hanno agito con rapidità, rintracciando il sospettato a pochi passi dal crimine. Il 24enne, in evidente stato di alterazione da alcol o droghe, indossava abiti intrisi di sangue e portava con sé uno zaino con la carta d’identità, la tessera sanitaria e il bancomat della vittima – prove schiaccianti di una premeditazione diabolica. Arrestato con le accuse di violenza sessuale, rapina e lesioni personali gravissime, è stato rinchiuso nel carcere di Sondrio, difeso d’ufficio dall’avvocato Paolo Marchi. L’udienza di convalida, prevista per giovedì 9 ottobre, si terrà alla presenza di un traduttore, ma la vera domanda è: come può un sistema che accoglie simili bestie continuare a esistere?
Questo è l’ennesimo schiaffo di un’accoglienza fallimentare: secondo il Viminale, i reati commessi da stranieri in Lombardia sono saliti del 18% nel 2025, con un aumento del 12% delle violenze sessuali. Basta! Il sistema dell’accoglienza è una fabbrica di crimini: centri come quello di Colorina sono covi di violenza che mettono a rischio le nostre donne e le nostre famiglie. Chiediamo a gran voce la chiusura immediata di queste strutture, espulsioni coatte per chi delinque e un’azione militare contro l’immigrazione criminale. Sindaci e governo, svegliatevi: smantellate questo sistema marcio, o la prossima vittima potrebbe essere vostra figlia! Sondrio piange, e l’Italia intera è in pericolo!
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