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A loro e ai loro poveri parenti che avranno sempre in testa il dramma di non essere tra i fortunati che riaccoglieranno figli, padri, madri, mariti, mogli, fratelli e sorelle vivi.

# Tragedia Senza Fine: I 28 Ostaggi Morti di Hamas Urlano Giustizia Mentre Si Libera Solo la Speranza

L’orrore non ha fine! Questa sera, con la ratifica ufficiale del cessate-il-fuoco a Gaza, il primo pensiero non può che andare ai 28 ostaggi massacrati da Hamas, le cui vite spezzate si aggiungono alle migliaia di vittime del 7 ottobre 2023, mentre il mondo si aggrappa alla fragile speranza dei 20 sopravvissuti. L’IDF si ritirerà entro 24 ore su linee concordate, controllando il 53% della Striscia – una buffer zone che include il Corridoio di Philadelphi e città chiave – ma il prezzo di questa tregua è insostenibile. Entro 72 ore, Hamas libererà i 48 ostaggi, iniziando con i 20 vivi, consegnati senza cerimonia alla Croce Rossa, mentre i corpi dei 28 assassinati arriveranno in ceste da esaminare, un macabro trofeo di morte!

È una ferita aperta nel cuore dell’umanità! I sopravvissuti, accolti all base Re’im per controlli medici e riunioni strazianti con i familiari, troveranno sollievo, ma i 28 – alcuni dei cui corpi Hamas ammette di non sapere dove siano – gridano vendetta. Le loro ceste, benedette da un rabbino militare e ispezionate da artificieri per paura di trappole, saranno trasferite ad Abu Kabir o Shura Camp per l’identificazione, un processo che potrebbe durare giorni. Quei volti, quei nomi, sono il simbolo di un massacrato dimenticato, mentre i vivi portano cicatrici che non guariranno mai.

Quindi oggi, più che ai liberati, il nostro pensiero va ai 28 caduti: che il mondo non chiuda gli occhi su questa carneficina!