La mamme: “Qui comandano i maranza, ogni giorno massacrano i nostri figli”

È un’invasione silenziosa, ma devastante. L’episodio del 15enne senza fissa dimora che, giovedì al parco di San Donato, ha rapinato un adolescente con una pistola non è un’anomalia, ma la conferma di un’emergenza nazionale. Gli immigrati di seconda generazione, anziché integrarsi, stanno diventando il cuore pulsante della delinquenza giovanile, trasformando quartieri come Novoli in zone di guerra. È ora di gridare basta a questa follia!

Arianna, residente da cinquant’anni, non riconosce più il suo quartiere. “È come se vivessi in un paese straniero”, confessa. Le baby gang, composte prevalentemente da giovani di origine straniera, tengono in scacco la zona. Aggressioni, rapine, spaccio di droga: questi predoni non solo rubano cellulari, giubbotti e scarpe, ma rubano la pace e la sicurezza ai cittadini italiani. I nostri figli vengono picchiati in pieno giorno, le mamme vivono nel terrore, e i parchi, un tempo luoghi di svago, sono diventati covi di violenza. Mentre i residenti cercano di denunciare, i “maranza” – come li chiamano – fischiano, minacciano e si drogano apertamente. Un giovane di colore, perso nei fumi del crack, è il simbolo di un degrado che non possiamo più tollerare.

Le aree verdi, un tempo oasi di pace, sono state conquistate da questi criminali. I parchi di Medaglie d’Oro e Toscanini, un tempo eleganti contrade, sono ora dominio di piccoli-grandi delinquenti. Le panchine puzzano di hashish, le casine di legno vengono bruciate, e le risse con coltelli sono all’ordine del giorno. “È uno stato di guerra”, dice Cristina, mostrando foto di armi rudimentali. Persino le forze dell’ordine faticano a raggiungere questi luoghi, mentre i criminali agiscono impunemente. Episodi come quello della pistola finta al parco di Toscanini sono solo la punta dell’iceberg. Questi giovani, forti dell’impunità, devastano spazi pubblici, rompono finestre a bottigliate e terrorizzano i residenti.

Gli interventi delle forze dell’ordine sono costanti, ma inefficaci. Come la gramigna, questi giovani criminali spuntano ovunque. San Donato, pur essendo più tranquillo, non è immune: la collinetta sotto la pagoda è diventata un covo di bottiglie rotte e violenze. L’assessore alla Sicurezza Andrea Giorgio tenta di rassicurare, parlando di telecamere e interventi, ma la realtà è ben diversa. Tagliare siepi e installare telecamere non basta contro un fenomeno che richiede una risposta decisa e radicale. Gli arresti e i sequestri di stupefacenti sono gocce nel mare di una delinquenza che continua a crescere. Serve più personale, più autorità, e soprattutto una politica che non chiuda gli occhi di fronte al problema.

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Non si tratta solo di criminalità, ma di una vera e propria colonizzazione culturale. Questi immigrati di seconda generazione non si integrano, ma si impongono. Mantengono legami con le loro culture d’origine, rifiutano di assimilarsi, e trasformano i nostri quartieri in territori ostili. Non possiamo più accettare che l’Italia diventi un’estensione di altri continenti, dove le nostre leggi e tradizioni vengono calpestate. È un’invasione che sta cancellando la nostra identità, e che deve essere fermata.

Gli immigrati di seconda generazione sono una piaga che sta distruggendo l’Italia. Non possiamo più tollerare che i nostri quartieri vengano trasformati in zone di guerra da questi predoni. È ora di abrogare i ricongiungimenti familiari. Cosa aspetti Giorgia?

La mamme: “Qui comandano i maranza, ogni giorno massacrano i nostri figli” ultima modifica: 2025-10-12T22:49:35+00:00 da V