Cosa accadrebbe all’Italia senza immigrati: un Paese più forte e sostenibile
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**Cosa accadrebbe all’Italia senza immigrati: un Paese più forte e sostenibile**

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Senza immigrati, l’Italia potrebbe diventare un Paese migliore, con più spazio, risorse sanitarie ottimizzate, case popolari, asili e scuole prioritariamente per gli italiani. Il calo del PIL, spesso citato come spauracchio, non è un problema reale: ciò che conta è l’aumento netto della ricchezza pro-capite, non un PIL gonfiato da una popolazione più numerosa ma meno produttiva. Puntando su tecnologia, intelligenza artificiale e robotica, l’Italia può aumentare la produttività, facendo con meno persone ciò che oggi richiede manodopera straniera.
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**Indice**
– Il lavoro straniero: un contributo sopravvalutato
– I settori che non dipendono dagli immigrati
– Uno scenario di rinascita senza immigrazione
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**Il lavoro straniero: un contributo sopravvalutato?**
Secondo il rapporto della Fondazione Leone Moressa, il lavoro straniero genera 177 miliardi di euro, il 9% del PIL, grazie a 2,51 milioni di lavoratori stranieri (10,5% della forza lavoro). E già questo vi fa capire che se il 10,5% della forza lavoro genera il 9% del PIL, significa che in realtà genera meno di quello che dovrebbe.
Tuttavia, questo dato nasconde una realtà: gli immigrati sono spesso relegati a lavori a basso valore aggiunto, come agricoltura ed edilizia, che producono meno ricchezza pro-capite rispetto a settori ad alta tecnologia. La loro presenza non è indispensabile, poiché l’automazione e l’innovazione possono sostituire queste mansioni, garantendo una produttività maggiore senza aumentare la popolazione.
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**I settori che non dipendono dagli immigrati**
L’idea che l’Italia crollerebbe senza lavoratori stranieri è fuorviante. In agricoltura (18% del valore aggiunto del settore) ed edilizia (16,4%), la manodopera straniera è rilevante, ma sostituibile. Robotica e tecnologie avanzate possono rivoluzionare questi comparti, riducendo la dipendenza da lavori poco qualificati e migliorando le condizioni di lavoro per gli italiani. La concentrazione di lavoratori stranieri nel Nord, come i 19,8 miliardi di valore aggiunto in Veneto, riflette una domanda di manodopera a basso costo, ma non una necessità strutturale. Con investimenti in innovazione, l’Italia può liberarsi da questa dipendenza, puntando su settori ad alto valore aggiunto come la tecnologia e l’industria 4.0.
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**Uno scenario di rinascita senza immigrazione**
Contrariamente alle proiezioni catastrofiche di Eurostat, un’Italia senza flussi migratori non è destinata al collasso, ma a una rinascita. Nel 2050, senza immigrazione, il Paese perderebbe nove milioni di residenti e 6,8 milioni di occupati, ma questo non è negativo. Una popolazione più contenuta ridurrebbe la pressione su risorse, sanità e servizi, migliorando la qualità della vita. Il calo del PIL vaticinato del 25,6% (a 1.463 miliardi di euro) non è reale: con l’automazione e l’AI, la produttività pro-capite aumenterebbe, garantendo una ricchezza reale per ogni cittadino superiore a quella attuale. L’Italia può trasformare l’inverno demografico in un’opportunità, investendo in tecnologie che rendano il Paese più efficiente e meno dipendente da manodopera straniera a basso costo, costruendo un futuro più equo e prospero per gli italiani. Gli immigrati stuprano, i robot no.
Tutto questo solo a livello puramente produttivo, senza contare i costi economici e sociali: sussidi, pensioni sociali quando invecchieranno avendo pagato meno contributi di quelli che riceveranno, sanità e scuole per i figli, crimine dilagante, degrado, prigioni piene di stranieri.
In sostanza: meno siamo e meglio stiamo.
C’è un errore di fondo: un lavoratore “bianco” lo devi pagare adeguatamente e con tutti i contributi concordati, un baluba semideficiente schiaccerà gli stessi pulsanti del “bianco” e non capirà che deve essere pagato, vedi i baluba che lavorano gratis da Eataly perchè farinetti li ha convinti che devono lavorare da lui perchè prendono già la paghetta.. il porco e come lui tanti imprenditori che “imprendono” gli utili ma piangono miseria quando devono pagare i dipendenti… 👿