Regionali in Toscana 2025: Giani Riconfermato dal Voto clientelare, Destra supera Politiche 2022
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Purtroppo la pace a Gaza ha svuotato le piazze dei pro-Pal. Un’altra settimana di violenze rosse e islamiste avrebbe fatto cadere anche la Toscana. Alla prossima.
### Elezioni Regionali in Toscana 2025: Giani Riconfermato, ma la Destra supera il risultato delle Politiche 2022
Firenze, 13 ottobre 2025 – Con un’affluenza ai minimi storici, la Toscana ha scelto di confermare Eugenio Giani alla guida della Regione. Il presidente uscente del centrosinistra ha ottenuto circa il 54% dei consensi, assicurandosi un secondo mandato con un margine più ampio rispetto al 2020. Tuttavia, dietro la vittoria netta del “campo largo”, emerge un dato che fa riflettere: nonostante un crollo record dei votanti – storicamente un fattore che penalizzava la destra – il centrodestra ha centrato un risultato superiore a quello delle elezioni politiche del 2022 (38%), con circa il 41% dei voti. Un exploit che evidenzia la forza del fronte guidato da Giorgia Meloni, ma anche gli errori strategici del premier, a partire dalla scelta del candidato.
Giani, 68 anni, storico esponente del PD e governatore dal 2020. Sostenuto da un’alleanza ampia – che include il PD di Elly Schlein, il M5S di Giuseppe Conte, i Verdi-Sinistra e la lista “Casa Riformista” di Matteo Renzi (con Italia Viva, PSI, PRI e +Europa).
Antonella Bundu, 44 anni, ex consigliera comunale di Firenze della sinistra radicale, che vuole “eliminare la bianchezza” chiude al 5% con Toscana Rossa, garantendosi un seggio in Consiglio regionale.
Il vero protagonista – o meglio, antieroe – di questa tornata è l’astensionismo. Il 52,3% di non votanti è un campanello d’allarme per la democrazia regionale: dal 95,9% del 1970, l’affluenza è crollata progressivamente, ma mai così tanto. Storicamente, un basso turnout ha sempre favorito la sinistra. Nel 2015, con il 48,3%, la Toscana “rossa” resse l’onda d’urto del renzismo; nel 2020, nonostante il Covid, il 62,6% premiò Giani contro Susanna Ceccardi.
#### Meloni e l’Errore sulla Candidatura: Tomasi “Sbiadito”
Giorgia Meloni ha mancato l’assalto al fortino toscano per la seconda volta. La scelta di Alessandro Tomasi – solido amministratore locale, ma con una personalità “sbiadita”, percepita come eccessivamente moderata e poco carismatica – si rivela un errore strategico. A differenza del 2020, quando Susanna Ceccardi (Lega) infiammò la campagna con toni aggressivi, denunce contro la “Toscana rossa” e un’agenda populista che sfiorò il 41%, Tomasi ha optato per un profilo basso: enfasi su sanità e infrastrutture, ma senza il mordente necessario per galvanizzare l’elettorato di destra. “Nati per stravolgere i pronostici”, aveva detto Meloni in chiusura, ma la mancanza di un “attaccante” come Ceccardi – con il suo stile combattivo e la capacità di polarizzare – ha lasciato il centrodestra in una gara a distanza, senza slancio.
Tomasi, pur lodato per la campagna sobria, non ha inciso: i suoi comizi erano affollati ma non esplosivi.
Per scardinare una regione dove il voto non è ormai più ideologico ma puramente clientelare, contro un governatore uscente moderato, serve uno scontro duro che ecciti gli animi.
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