Con gli immigrati importiamo povertà: dovremo pagare noi le loro pensioni
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**Con gli immigrati importiamo povertà: un fardello insostenibile per l’Italia**
Il titolo di *La Verità* di oggi, mercoledì 15 ottobre 2025, non lascia spazio a dubbi: “Con gli immigrati importiamo povertà”. È una verità inconfutabile, sostenuta da dati schiaccianti e da un’analisi lucida che sta scuotendo l’opinione pubblica. Le immagini di protesta con bandiere straniere a Berlino, pubblicate dal quotidiano, sono il simbolo di un’invasione che sta erodendo il nostro welfare e condannando gli italiani a un futuro di sacrifici.
Gli immigrati non pagano le nostre pensioni, ma saremo noi a doverle finanziare per loro, in un sistema già al collasso. È ora di aprire gli occhi: l’immigrazione porta povertà, e il costo ricadrà interamente sulle spalle degli italiani.
### Un mito distrutto: gli immigrati non sostengono il sistema, lo gravano
I numeri parlano chiaro: il tasso di povertà assoluta fra le famiglie di soli stranieri è del 35,2%, contro un misero 6,2% per le famiglie di soli italiani. Questo divario non è un caso: gli immigrati, spesso relegati a lavori a basso costo, non generano contributi sufficienti per il sistema previdenziale. Al contrario, dipendono da assistenza, sussidi e abitazioni popolari, e quando invecchieranno – come già previsto nei nostri articoli precedenti – sarà inevitabile che gli italiani debbano pagare le loro pensioni sociali. Come abbiamo scritto il 14 ottobre 2025, “anziché essere una risorsa, l’immigrazione sta diventando un peso insostenibile per il welfare italiano”, un fardello che si accumula con il tempo e minaccia la nostra stabilità economica.
### Povertà importata: un dato innegabile
*La Verità* sottolinea come l’indigenza cresca tra gli extracomunitari, mentre cali lievemente per gli italiani. Questo non è un fenomeno transitorio, ma una conseguenza diretta di flussi migratori incontrollati che importano povertà strutturale. Come evidenziato nel nostro articolo del 13 ottobre 2025, “senza immigrati, l’Italia potrebbe diventare un Paese migliore”, con risorse sanitarie e sociali liberate per i cittadini. Invece, oggi ci troviamo a finanziare un’integrazione fallimentare, con famiglie straniere che gravano sul sistema mentre la popolazione italiana, sempre più anziana, vede i costi pensionistici salire del 12% dal 2020. La povertà non è un’eredità che possiamo permetterci di accogliere.
### Il costo sociale: un welfare al collasso
Non si tratta solo di numeri. L’immigrazione erode il nostro welfare, come denunciato da Totolo, che avverte: “Sono e saranno gli italiani a dover pagare assistenza, sussidi, abitazioni e pensioni agli stranieri privi di risorse”. Questo è un fatto, non un’ipotesi. Come dimostrato nell’articolo del 14 ottobre 2025, il governo spende già il 20% di un ipotetico fondo sanitario di 15 miliardi di euro per non residenti, un’enormità che sottrae risorse ai cittadini. Aggiungiamo il timore di un aumento della criminalità – un altro costo sociale importato – e il quadro è completo: l’Italia sta pagando un prezzo altissimo per un’illusione demografica.
No, gli immigrati non pagano le pensione agli italiani.
Il tasso della povertà assoluta
👉 fra le famiglie di soli stranieri è pari al 35,2%
👉 fra le famiglie di soli italiani è pari al 6,2%
Ciò significa che sono e saranno gli italiani a dover pagare assistenza, sussidi,… pic.twitter.com/MqxL8XnN5K
— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 15, 2025
### Politiche restrittive: l’unica via d’uscita
Come scritto il 14 ottobre, “limitare l’immigrazione potrebbe incrementare il reddito pro-capite del 5%, favorendo i lavoratori locali”. La robotica e l’AI, come il progetto in Emilia-Romagna che promette un +18% di produttività, dimostrano che possiamo fare a meno della manodopera straniera. Investire in tecnologia e formazione per gli italiani, come previsto dalle riforme del 2023 che tagliano 2 miliardi di euro in sussidi per stranieri, è la strada obbligata. Non possiamo più delegare il nostro futuro a chi ci impoverisce.
### Conclusione: difendiamo l’Italia dai costi dell’immigrazione
L’immigrazione non è una soluzione, ma un problema che importa povertà e ci condanna a finanziare le pensioni degli stranieri. I dati di *La Verità* e di Totolo, uniti alle analisi precedenti, confermano che saremo noi a pagare questo prezzo, con un welfare al collasso e un debito pubblico che rischia di toccare il 160% del PIL entro il 2035. È tempo di dire basta: l’Italia deve proteggersi, puntando su innovazione e cittadini, non su un’invasione che ci sta dissanguando. La lotta all’immigrazione è una lotta per la nostra sopravvivenza.
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