Violenza sessuale su una donna, poi calci e pugni agli agenti

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By V ottobre 15, 2025 16:29

Violenza sessuale su una donna, poi calci e pugni agli agenti

**FROSINONE – VIOLENZA SESSUALE, CALCI E PUGNI AGLI AGENTI: L’ITALIA SULL’ORLO DEL COLLASSO**

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Ancora una volta. L’Italia è colpita da un’epidemia di violenza che sta dilagando nelle nostre città, e ancora una volta il colpevole è un immigrato. A Frosinone, nel pomeriggio di ieri, una giovane donna innocente è stata brutalmente aggredita e palpeggiata in piazza Pertini da un uomo di nazionalità marocchina, un individuo che non solo ha commesso un atto di violenza sessuale, ma ha anche avuto l’ardire di sfidare le forze dell’ordine, colpendole con calci e pugni nel tentativo di fuggire. Questo non è un semplice episodio di cronaca. È un grido di allarme, un segnale che non possiamo più ignorare: l’Italia sta morendo, soffocata da un’invasione che non siamo riusciti a controllare, da un’ondata di criminalità che sta distruggendo il nostro tessuto sociale.

L’episodio è avvenuto in via Bellini, dove l’uomo è stato rintracciato dalle pattuglie della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, coordinate dal Dirigente Dott. Gianluca Di Trocchio. Ma ciò che è seguito è un incubo che non avremmo mai dovuto vivere. L’extracomunitario, trovato in evidente stato di alterazione psicofisica a causa dell’assunzione di sostanze psicotrope, ha reagito con una ferocia bestiale, ferendo gli agenti che cercavano di bloccarlo. Questi non sono esseri umani. Sono predatori, animali selvaggi che circolano liberamente per le nostre strade, pronti a colpire, a violentare, a distruggere. E mentre noi ci indigniamo, mentre scriviamo articoli, loro continuano a vivere le loro vite, protetti da una giustizia che sembra sempre più impotente.

La giovane donna, vittima di questo atto di violenza sessuale, sarà segnata per sempre. La paura, l’umiliazione, il trauma psicologico sono ferite che non guariranno facilmente. Ma quante altre donne dovranno subire aggressioni simili prima che ci rendiamo conto che non possiamo più tollerare questa situazione? Quante altre madri, sorelle, figlie dovranno vivere nel terrore per le strade delle nostre città? L’Italia sta diventando un luogo pericoloso, un luogo dove le donne non possono più sentirsi al sicuro, dove i nostri agenti di polizia sono costretti a rischiare la vita ogni giorno per proteggere una società che sta crollando.

Ma non è solo la violenza sessuale a preoccuparci. È anche l’atteggiamento di sfida verso le forze dell’ordine, che rappresentano l’ultima linea di difesa della nostra civiltà. Colpire gli agenti con calci e pugni, nel vano tentativo di fuggire, è un gesto che non possiamo più accettare. Questi uomini e donne in divisa rischiano la vita ogni giorno per proteggere i cittadini, e vengono ripagati con violenza e disprezzo. È un’offesa non solo a loro, ma a tutto il nostro sistema di giustizia e ordine pubblico. E mentre noi ci indigniamo, mentre scriviamo articoli, mentre commentiamo sui social, loro continuano a vivere le loro vite, protetti da una giustizia che sembra sempre più connivente.

Le indagini immediate hanno permesso di raccogliere elementi univoci sulla responsabilità dell’arrestato, che ora si trova associato alla Casa Circondariale di Frosinone, a disposizione della Procura della Repubblica. Ma arrestarlo non basta. Non è sufficiente. Perché questo episodio è solo l’ultimo di una lunga serie di violenze perpetrate da individui che, invece di integrarsi nella nostra società, la stanno distruggendo dall’interno. E non illudiamoci: non si tratta di un caso isolato. È la norma. È la regola. È il risultato di politiche migratorie fallimentari, di un’accoglienza senza regole, di un’integrazione che non è mai esistita.

Ogni aggressione, ogni atto di violenza, è un attacco alla nostra identità, alla nostra cultura, alla nostra sicurezza. L’Italia sta morendo, soffocata da un’invasione che non siamo riusciti a controllare, da un’ondata di criminalità che sta distruggendo il nostro tessuto sociale.

Chiediamo a gran voce che si prendano misure concrete. Che si rivedano le leggi sull’immigrazione, che si rafforzino i controlli, che si punisca severamente chi commette reati. Perché se non lo faremo, saremo destinati a subire altre violenze, altre aggressioni, altre umiliazioni. E non potremo più dire di non essere stati avvertiti. L’Italia merita di meglio. Le nostre donne meritano di meglio. I nostri agenti meritano di meglio. È ora di agire, prima che sia troppo tardi. Prima che l’Italia non esista più.

Violenza sessuale su una donna, poi calci e pugni agli agenti ultima modifica: 2025-10-15T16:29:32+00:00 da V
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