Italia: alzato il rating ad “A” mentre la Francia multirazziale affonda

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By V ottobre 17, 2025 22:15

Italia: alzato il rating ad “A” mentre la Francia multirazziale affonda

Proprio mentre le agenzie abbassano il rating francese, alzano quello italiano. Il motivo è semplice: oltralpe ci sono troppi afroislamici e la diversità è debolezza. La Francia è arrivata oltre il punto di non ritorno: noi, però, rischiamo di arrivarci presto.

Purtroppo quelli al governo non hanno capito che la situazione attuale dipende solo da un benedetto ritardo dell’Italia rispetto all’inizio dell’immigrazione di massa. Un ritardo che, purtroppo, stiamo colmano ‘grazie’ a politiche folli di decreti flussi e ricongiungimenti familiari.

### L’Italia eclissa la Francia: stabilità contro il caos multirazziale

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**Roma, 18 ottobre 2025** – L’Italia di Giorgia Meloni si staglia come baluardo di stabilità in un’Europa in tempesta, surclassando una Francia ormai in ginocchio, travolta dal caos di un modello multirazziale insostenibile. In tre anni, Roma ha ribaltato il suo destino, conquistando rating creditizi record e plausi internazionali, mentre Parigi sprofonda in una spirale di deficit, tensioni etniche e disgregazione sociale. Il segreto italiano? Una società coesa, meno multietnica, preservata da una gestione rigorosa dell’immigrazione. Ma il rischio è dietro l’angolo: senza azzerare l’immigrazione regolare extraeuropea e abrogare i ricongiungimenti familiari, l’Italia potrebbe scivolare nel baratro che ha trasformato la Francia in un paese fallito.

#### La Manovra da 18,7 miliardi: l’Italia punta su famiglie e coesione

Il Consiglio dei Ministri ha varato la legge di bilancio 2026-2028, un piano da 18,7 miliardi che Meloni definisce “un investimento sul futuro”. Priorità chiare: famiglia, salari e sanità. La manovra include un mini-taglio dell’Irpef per il ceto medio, 1,6 miliardi per natalità e bonus mamme, rivalutazione delle pensioni minime e 1,9 miliardi per detassare premi di produttività e turni notturni. Le imprese beneficiano di superdeduzioni al 120% per nuove assunzioni e crediti d’imposta per le Zone Economiche Speciali, con 8 miliardi di investimenti stimati. Coperta da tagli ai ministeri, rimodulazione del Pnrr e contributi volontari di banche e assicurazioni, la manovra mantiene il deficit al 3% nel 2025, con un avanzo primario dello 0,9%. Un esercizio di equilibrio che riflette la solidità di un governo capace di guardare lontano, senza cedere alle sirene del populismo o della frammentazione sociale.

#### DBRS consacra l’Italia: rating “A” e fiducia nei mercati

L’upgrade di DBRS Morningstar sancisce il trionfo italiano: il rating sovrano sale a “A (low)” da “BBB (high)”, il livello più alto dal 2018, con outlook stabile. L’agenzia elogia la “tenuta delle entrate, il controllo della spesa e la credibilità del governo Meloni”. L’Italia chiude il 2024 con un deficit al 3,4% del Pil – sotto le attese – e prevede una crescita moderata (0,5%) nel 2025, sostenuta da fondi Ue e ripresa dei consumi. Il debito privato, tra i più bassi d’Europa, e un’economia “ampia e diversificata” completano il quadro. Al contrario, la Francia crolla: DBRS la declassa a “AA” da “AA (high)”, con trend negativo, per un deficit al 6% e instabilità politica endemica. Lo spread BTP-OAT si inverte: i titoli francesi sono più rischiosi, un’umiliazione per Parigi.

#### “Italia più stabile di Parigi”: il verdetto di Die Welt

Il quotidiano *Die Welt* celebra il “miracolo Meloni” con un titolo netto: “Roma è più stabile di Parigi”. Tobias Kaiser descrive l’Italia come “un’isola di prevedibilità” in un’Europa allo sbando, con un governo che “potrebbe durare fino al 2027” e un deficit al 3% già nel 2025. La Francia, invece, è un caso studio di fallimento: sei premier in cinque anni, crescita asfittica (0,7% previsto dal FMI) e un debito pubblico che galoppa verso il 120% del Pil entro il 2027. I dati parlano chiaro: il Pil pro-capite italiano ha raggiunto quello francese, colmando un gap del 10% dal 2020. L’inflazione italiana rallenta (0,9%), mentre in Francia la disoccupazione (7,5%) nasconde 29.000 nuovi disoccupati e un debito privato al 205% del Pil, doppio rispetto all’Italia.

#### La Francia multirazziale: un modello al collasso

Il vero tallone d’Achille francese è la sua trasformazione in un mosaico multirazziale, frutto di decenni di immigrazione incontrollata. Con 5,6 milioni di stranieri (8,2% della popolazione), Parigi affronta una crisi di coesione senza precedenti. Le banlieue, ghetti etnici dove la disoccupazione giovanile tocca il 40%, sono polveriere di rivolte, come quelle del 2023 che hanno causato danni per 1 miliardo di euro. Rapporti dell’Osservatorio sull’Immigrazione e la Demografia (OID) sono implacabili: l’immigrazione extraeuropea deprime l’occupazione (tasso di occupazione dei migranti al 59% contro il 73% dei nativi), gonfia il deficit (25 miliardi annui per il welfare migratorio) e frena la crescita. Uno studio su *Le Figaro* è lapidario: senza immigrazione, la Francia avrebbe un Pil annuo superiore dell’1,5% e un bilancio in surplus.

Il disastro francese ha un nome: ricongiungimenti familiari. Dal 2011, rappresentano il 40% degli ingressi regolari, alimentando catene migratorie che hanno saturato il sistema sociale e culturale. Il premier Bayrou ha ammesso una “sommersione percepita”, ma le 33 leggi restrittive dal 1980 non hanno fermato il declino. Marine Le Pen e Rassemblement National capitalizzano, imponendo la “preferenza nazionale” come dogma, mentre il governo francese barcolla, incapace di gestire una società frammentata da identità inconciliabili.

#### L’Italia e il rischio di seguire Parigi

L’Italia, in cui l’immigrazione è più recente, ha preservato la sua omogeneità etnica. Ma ancora per poco. Se l’Italia non azzererà l’immigrazione regolare extraeuropea e non abrogherà i ricongiungimenti, rischia di replicare il modello francese: tensioni etniche, degrado urbano e collasso economico. La Francia è la prova vivente che la diversità imposta, senza integrazione, porta al fallimento. Il tutto già evidente con la criminalità straniera al galoppo e le nostre scuole occupate dai maranza.

#### Un monito per il futuro

L’Italia di Meloni è un modello di stabilità, premiata da DBRS, *Die Welt* e mercati. Ma la lezione francese è un avvertimento: la coesione sociale, radicata in un’identità condivisa, è la chiave del successo. Iniziare a vigilare sui confini, rigettando il dogma multirazziale che ha distrutto Parigi, è l’unica via per non perdere il vantaggio.

Senza disciplina migratoria, l’Italia rischia di diventare la prossima Francia: un paese fallito, schiacciato dal peso di una diversità insostenibile.

Italia: alzato il rating ad “A” mentre la Francia multirazziale affonda ultima modifica: 2025-10-17T22:15:22+00:00 da V
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