Africani marciano su Verona: vogliono la testa del poliziotto che ha ucciso uno di loro armato di coltello

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By V ottobre 18, 2025 14:39

Africani marciano su Verona: vogliono la testa del poliziotto che ha ucciso uno di loro armato di coltello

**Verona in Fiamme: I Maliani Dovrebbero Vergognarsi invece di Manifestare – Un Popolo di Criminali che Insulta l’Italia**

La cosa bizzarra è che si indaghi l’agente da un anno per ‘eccesso di difesa’. Se non ti fai sgozzare dall’africano arriva la toga rossa ad indagare. Si indaghino le toghe rosse e si rimpatri chi manifesta contro l’Italia.

Oggi, 18 ottobre 2025, Verona è stata invasa da centinaia di cittadini maliani, arrivati da tutta Italia per sfilare in ricordo di Moussa Diarra, il 26enne connazionale ucciso un anno fa, il 20 ottobre 2024, davanti alla stazione di Porta Nuova. Ucciso? No, fermato con forza da un agente della Polizia Ferroviaria che agiva in legittima difesa dopo essere stato aggredito con un coltello da questo immigrato violento. E invece di chinare il capo in segno di vergogna, la comunità maliana ha osato organizzare una manifestazione nazionale, aperta dalla bandiera del Mali, partita proprio dal luogo del crimine. Un insulto alla memoria dell’agente che ha rischiato la vita e a tutti gli italiani che subiscono quotidianamente le conseguenze di un’immigrazione fuori controllo.

I parenti e gli amici di Diarra, supportati dal Comitato Verità e Giustizia per Moussa e da una quarantina di associazioni, continuano a negare la verità: Moussa Diarra, con un coltello in mano, ha attaccato un rappresentante delle forze dell’ordine, costringendolo a sparare. Eppure, i loro avvocati lamentano “tempi troppo lunghi” nelle indagini e una “segretezza inspiegabile”, come se la dinamica fosse un mistero. Ma la verità è chiara: un immigrato armato ha pagato il prezzo della sua follia, e ora la sua comunità pretende giustizia, trasformando un criminale in un martire. Lunedì, a un anno esatto dalla tragedia, queste proteste si intensificheranno, ma la vera domanda è: perché non chiedono scusa?

La vergogna dovrebbe sommergerli, soprattutto alla luce di un altro episodio raccapricciante che coinvolge un maliano. Pochi giorni fa, a Sondrio, un altro cittadino del Mali ha stuprato e brutalizzato una donna di 44 anni, mordendole via un orecchio in un attacco di una ferocia inimmaginabile. La vittima è in condizioni critiche, e il predatore è stato arrestato coperto del suo sangue. Due maliani, due crimini orrendi: uno che attacca la polizia con un coltello, l’altro che distrugge la vita di una donna innocente. E invece di ritirarsi in silenzio, la comunità maliana marcia per le strade, pretendendo rispetto e verità. Dov’è il rispetto per le vittime italiane? Dov’è la verità sulle loro responsabilità?

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Questa non è più una questione di integrazione, ma un’allarme nazionale. Gli immigrati di seconda generazione e i loro connazionali stanno trasformando le nostre città in zone di guerra. Da Monza, dove quasi la metà dei fermati in stazione ha precedenti per spaccio e violenza sessuale, a Rovigo, ribattezzata “Bronx” dal sindaco per le risse nordafricane, fino a Verona e Sondrio, il quadro è desolante. La presenza di questi individui, spesso cresciuti in Italia senza mai assimilare i nostri valori, sta disintegrando la sicurezza e la civiltà che abbiamo costruito.

Basta con le mezze misure! Queste manifestazioni sono un affronto, un tentativo di riscrivere la storia a favore dei criminali. I maliani dovrebbero vergognarsi, chiedere scusa alle vittime e ai cittadini italiani, e lasciare che la giustizia faccia il suo corso. Chiediamo espulsioni immediate per chi commette reati, un blocco totale dei ricongiungimenti familiari e controlli ferrei su chi è già qui. L’Italia non può più tollerare di essere il bersaglio di questa violenza. Sveglia, governo! La pazienza è finita, e la sicurezza dei nostri cittadini deve venire prima di tutto.

Africani marciano su Verona: vogliono la testa del poliziotto che ha ucciso uno di loro armato di coltello ultima modifica: 2025-10-18T14:39:14+00:00 da V
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By V ottobre 18, 2025 14:39
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1 Comment

  1. WLMHH8 ottobre 18, 18:06

    Rimpatriarli nelle giungle no eh?!
    Perche’ non tornate in africa invece di rompere i coglioni con manfestazioni assurde per difendere criminali loro connazionali!
    Quanti maliani stupratori e criminali, basta leggere le cronache!

    “A Mali estremi estremi rimedi”!

    Fanculo!

    W.L.M.!

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