Bullizzato a scuola dai compagni islamici:“Non stringo le mani a un cristiano, io sono musulmano”
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“Devi portare i compiti fatti o ti accoltello”
“Non stringo le mani a un cristiano, io sono musulmano”
Piacenza, ragazzino di 14 anni bullizzato e minacciato da un compagno marocchino più grande.
Ius scholae subito? pic.twitter.com/1BtS1aN3vu
— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 18, 2025
Un brivido di terrore sta attraversando l’Italia, e il caso di Piacenza ne è la prova schiacciante. Un ragazzino di 14 anni, studente di una scuola superiore, è stato brutalmente bullizzato e minacciato da un compagno di classe marocchino più grande, che gli ha urlato in faccia: “Devi portare i compiti fatti o ti accoltello!”. Non contenti di questa minaccia mortale, il giovane aggressore ha aggiunto un ulteriore insulto: “Non stringo le mani a un cristiano, io sono musulmano”. Questa non è solo una storia di bullismo scolastico, ma un campanello d’allarme assordante che segnala come gli immigrati di seconda generazione stiano diventando una minaccia diretta per la nostra società, a partire dalle scuole, che dovrebbero essere luoghi di sicurezza e apprendimento.
L’immagine che accompagna la denuncia di Francesca Totolo su X, con un articolo di giornale che titola “Insulti e minacce dal compagno di classe”, mostra un corridoio scolastico deserto, un simbolo inquietante di un ambiente che sta perdendo ogni traccia di ordine e civiltà. La vittima, costretta a vivere nell’incubo quotidiano di queste intimidazioni, ha descritto la scuola come “diventata un incubo”, e chi può biasimarlo? Un compagno che brandisce la minaccia di un coltello e rifiuta di rispettare le più basilari norme di convivenza è un pericolo concreto, non un semplice “ragazzino problematico”. E questo pericolo ha un nome: l’incapacità delle nostre istituzioni di affrontare la deriva culturale e criminale portata dagli immigrati di seconda generazione.
Questi giovani, nati o cresciuti in Italia, non solo non si integrano, ma si trasformano in bombe a orologeria pronte a esplodere. La frase “Non stringo le mani a un cristiano, io sono musulmano” rivela un’intolleranza religiosa e culturale che mina i fondamenti della nostra società. Non si tratta di un episodio isolato, ma di un pattern che si ripete: violenza, minacce, rifiuto dei valori italiani. E ora, con la proposta dell’Ius Scholae che aleggia come una minaccia ancora più grave, rischiamo di premiare questi comportamenti devianti con la cittadinanza, un insulto a ogni cittadino onesto che rispetta le leggi.
La situazione è fuori controllo. Le scuole, che dovrebbero educare e unire, si stanno trasformando in campi di battaglia dove i nostri figli vengono terrorizzati da compagni che portano con sé culture di odio e violenza. Un ragazzo di 14 anni costretto a temere per la propria vita a causa di un coltello è un fallimento totale del sistema. E la colpa non è solo dei singoli aggressori, ma di una politica migratoria cieca che ha permesso a queste famiglie di radicarsi senza alcun controllo, producendo una generazione che disprezza l’Italia e tutto ciò che rappresenta.
Siamo sull’orlo di una crisi senza precedenti. Gli immigrati di seconda generazione, come questo giovane marocchino, non sono un problema da gestire con il dialogo o l’integrazione forzata. Sono un pericolo reale, un rischio per la sicurezza dei nostri bambini e della nostra nazione. L’Ius Scholae, lungi dall’essere una soluzione, sarebbe un disastro: dare la cittadinanza a chi minaccia con un coltello e rifiuta di stringere la mano a un compagno cristiano è un atto di resa, un suicidio nazionale.
Chiediamo a gran voce un intervento immediato: controlli rigorosi, espulsioni per chi commette atti di violenza o intolleranza, e un blocco totale delle politiche che favoriscono l’arrivo di nuove famiglie senza garanzie di integrazione. La scuola di Piacenza è solo l’inizio. Se non agiamo ora, assisteremo a un’escalation di violenza che metterà in ginocchio il nostro Paese. Sveglia, Italia! La nostra sicurezza, il nostro futuro, sono a rischio, e il tempo delle mezze misure è finito.
Beh, nemmeno noi cattolici stringiamo la mano a dei musulmani, vade retro 🤢🤮🤢🤮🤢🤮