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**Emergenza Nazionale: Gli Immigrati di Seconda Generazione Stanno Distruggendo le Nostre Città – È Ora di Svegliarsi!**

L’Italia è sotto assedio, e le nostre città stanno crollando sotto il peso di un’emergenza che non possiamo più ignorare: gli immigrati di seconda generazione stanno trasformando i nostri centri urbani in campi di battaglia, teatro di violenza, spaccio e degrado. Dalle stazioni di Monza alle piazze di Chianciano, dai vicoli di Rovigo alle strade del Friuli, il quadro è desolante: reati contro il patrimonio, aggressioni, violenze sessuali, risse selvagge. I numeri parlano chiaro, le testimonianze urlano la verità, e le autorità sono costrette a correre ai ripari con maxi controlli e rimpatri. Ma è abbastanza? Assolutamente no. È tempo di un intervento radicale per salvare le nostre comunità dal collasso.

A Monza, i recenti maxi controlli in stazione hanno rivelato un dato agghiacciante: quasi la metà delle persone fermate aveva precedenti penali, tra cui spaccio, reati contro il patrimonio e persino violenza sessuale. Un uomo, già autore di un’aggressione sessuale, è stato rimpatriato dopo un’operazione della Polizia di Stato lo scorso 16 ottobre. Due equipaggi, supportati dall’Ufficio Prevenzione Generale, hanno setacciato la zona, ma la domanda sorge spontanea: quanti altri predatori si nascondono ancora tra le nostre strade? L’espulsione di un solo individuo non basta a fermare questa marea di criminalità che sta avvelenando la città.

A Chianciano, la situazione è altrettanto allarmante. Una rissa tra almeno dieci persone, con calci e pugni, ha terrorizzato i cittadini, che ora vivono nella paura. “Quando le pattuglie sono arrivate, si sono tutti dileguati”, raccontano testimoni impauriti. Una violenza che sembra sfuggire a ogni controllo, tanto da spingere la Regione Friuli a stanziare 100mila euro per videosorveglianza nei Comuni con centri per minori stranieri. Ma è una toppa su un buco enorme: questi giovani, cresciuti in Italia, non sono “minori da proteggere”, ma una minaccia concreta che semina terrore. Vanno rimpatriati, non ‘osservati’.

A Rovigo, il sindaco Valeria Cittadin ha lanciato un grido di dolore: “Il centro come il Bronx, ora basta!”. Dopo l’omicidio di Amine Gara e l’ennesimo accoltellamento in Corso del Popolo, il primo cittadino non ha esitato a puntare il dito: “Sono stranieri, non è razzista dirlo, è la verità”. Bar come il San Marco, frequentati da nordafricani, sono diventati epicentri di risse e degrado. “Non ci arrenderemo a questa barbarie”, promette Cittadin, ma le ordinanze anti-vetro e le zone rosse non sembrano scoraggiare chi impone “regole tribali” nelle nostre piazze.

E mentre a Firenze un sit-in di giovani anti-violenza denuncia l’emergenza “maranza” che infesta la movida, la realtà è sotto gli occhi di tutti: gli immigrati di seconda generazione, nati o cresciuti qui, non si integrano. Anzi, portano una cultura di violenza e disprezzo che sta disintegrando il tessuto sociale. Spaccio, aggressioni, violenze sessuali: questi non sono “ragazzi problematici”, ma una bomba a orologeria che minaccia la sicurezza di ogni cittadino italiano.

Le nostre città non sono più sicure. Le stazioni, i centri storici, le piazze: ogni angolo è diventato un campo di battaglia. E mentre le forze dell’ordine faticano a contenere il problema, le politiche migratorie permissive continuano a peggiorare la situazione. Basta con i rimpatri sporadici, basta con le mezze misure! Chiediamo espulsioni immediate per chi commette reati, controlli rigorosi sulle seconde generazioni, e un blocco totale dell’immigrazione non controllata. La videosorveglianza e i sit-in non salveranno le nostre città: serve un’azione drastica per estirpare questa emergenza alla radice.

L’Italia è al bivio. O reagiamo con forza, proteggendo i nostri cittadini e la nostra identità, o assisteremo alla caduta definitiva delle nostre città in un caos senza ritorno. Sveglia, Italia! Il tempo delle parole è finito: è ora di agire, prima che sia troppo tardi.